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Amori di mezzo secolo

Regia di Glauco Pellegrini, Antonio Pietrangeli, Mario Chiari, Pietro Germi, Roberto Rossellini vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Amori di mezzo secolo

di ethan
4 stelle

Cinque episodi, ambientati in altrettanti periodi differenti della prima metà del secolo scorso e aventi come collante delle storie(lle) d'amore.

In 'L'amore romantico' di Glauco Pellegrini, all'alba del nuovo secolo una giovane nobile (Leonora Ruffo) ama un musicista (Franco Interlenghi) ma il loro idillio è osteggiato dalla zia (Paola Borboni) che brucia le loro rispettive corrispondenze. Episodio banalissimo, con dialoghi imabarazzanti e storia da feuilleton con due impacciati protagonisti e una Paola Borboni che recita con eccessi teatrali. Voto: 4. 

In 'Guerra 1915-18' di Pietro Germi, in Abruzzo due giovanissimi vengono divisi dalla chiamata alle armi di lui (Albino Cocco), che aspetta un figlio dalla ragazza (Maria Pia Casilio), ma il destino gioca brutti scherzi. E' di gran lunga il migliore e l'unico per cui vale la pena guardare (e ricordare) la pellicola: Pietro Germi, seppur nelle ristrettezze del minutaggio, riesce ad imbastire una vibrante ed emozionante storia, a far brillare il cast e, come sempre, a far buon uso del paesaggio che fa da sfondo alle sue opere. Voto: 7. 

In 'Dopoguerra 1920' di Mario Chiari, una camicia nera (Alberto Sordi) si aggrega ad altri militanti in occasione  della Marcia su Roma, lasciando la sua fidanzata (Silvana Pampanini), ma, una volta in città, si 'perde' tra donne e locali notturni; verrà raggiunto da lei, che avrà una rivincita nei suoi confronti. Farsaccia ignobile diretta dal tuttofare Chiari (grande scenografo) con mano insicura, con Sordi lasciato a briglia sciolta e la Pampanini sprecata, in una storia raffazzonata alla bell'è meglio, con anche un tentativo goffo di fare del metacinema nel finale. Voto: 4. 

In 'Napoli 1943' di Roberto Rossellini, il breve idillio tra Carla (Antonella Lualdi) e Renato (Franco Pastorino) a Napoli durante le prove a teatro, è rovinato dai bombardamenti. Il maestro fa un tentativo di rinverdire i fasti del Neorealismo ma le sue buone intenzioni e le sue idee di cinema vengono sprecate a causa della breve durata dell'episodio, che risulta irrisolto. Voto: 6. 

In 'Girandola 1910' di Antonio Pietrangeli, un medico (Carlo Campanini) finisce in una Ronde (che Max Ophuls mi perdoni...) sentimentale, da lui stesso, provocata ma della quale subirà 'le conseguenze dell'amore'. Pietrangeli dirige svogliatamente questa pochade che contiene un'idea che, al massimo, poteva andar bene per uno sketch televisivo (ma la televisione in Italia sarebbe nata l'anno successivo...) ed ha l'unico elemento positivo nel fatto che è il più breve di tutti! Voto: 4. 

Cinque registi e addirittura sette sceneggiatori per raccontare l'amore nell'arco di poco più di quarant'anni ma il progetto nel complesso naufraga, eccezion fatta per Germi e (potenzialmente) Rossellini, con poche idee ma confuse e attori per lo più allo sbando e la cosa migliore del film in assoluto è la preziosa fotografia a colori di Tonino Delli Colli, bravo nel dare la giusta luce tanto alle scene girate in esterni quanto quelle in interni, in cui vengono esaltate le scenografie di Mario Chiari, certamente migliore in tale veste che da regista. 

La versione da me vista 'dovrebbe' essere quella di 80 minuti epurata degli intermezzi tra un episodio e l'altro, visto che il film è durato 72 minuti, ma ho letto che ne esiste(rebbe) anche una da 108 minuti.

Complessivamente è un film insufficiente. Voto: 5.

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