Regia di Glauco Pellegrini, Antonio Pietrangeli, Mario Chiari, Pietro Germi, Roberto Rossellini vedi scheda film
AMORI DI MEZZO SECOLO (1953)
Secondo Wikipedia, questo film dovrebbe avere una durata "normale" (108 minuti) mentre la copia che ho visto io oggi in tv (*)
dura solo 72 minuti: mancano 36 minuti, il 50% rispetto a quelli visti!
Ne consegue che qualunque giudizio se ne possa dare è da prendere con le molle perchè fortemente inficiato da questo "obbrobrio". Innanzi tutto, sono stati completamente eliminati gli "intermezzi" che erano previsti per collegare fra loro i vari episodi: erano stati affidati a Vinicio MARINUCCI (1). Ma sicuramente anche ciascuno dei cinque episodi ha subito la sua razione di tagli.
Però i primi due "cortometraggi" (17 minuti il primo, altrettanto il secondo) non sembrano, per la verità, averne risentito più di tanto.
Il primo, diretto da Glauco PELLEGRINI, che desideravo rivedere all'opera dopo averne apprezzato poche settimane fa "L'uomo dai calzoni corti - L'amore più bello", non mi ha affatto deluso.
La dolce, se non zuccherosa (no, senza ironia, amabilissima) contessina Elena (Eleonora Ruffo) (2) si trova fidanzata, "a sua insaputa" fino a quel momento, durante il brindisi di benvenuto al ventesimo secolo, al conte Saverio Savelli (Luigi Tosi) (3).
L'hanno deciso il padre (Carlo Ninchi) e la di lui sorella (Paola Borboni). Il padre si stupisce un pochino del disappunto di sua figlia: "...sono anni che frequenta la nostra casa, io non ho mai notato in te una particolare avversione per lui...e allora?" e teme di non essersi comportato poi tanto bene ( "forse abbiamo sbagliato..., i tempi cambiano") ma la sorella lo riconduce facilmente alla ragione: "...i tempi sì, ma il denaro e i titoli del conte Savelli restano!".
Ci penserà lei a far sì che per il bel pianista Mario (Franco Interlenghi) e per la sua cara nipote non sia facile coronare il sogno d'amore. Grazie zia!
Con il secondo episodio, diretto da Pietro GERMI, si salta al 1917; e qui ci penserà la prima guerra mondiale a guastare le feste ad un'altra coppia di innamorati, di tutt'altra classe sociale: un paesino montano in provincia di L'Aquila, tutti analfabeti e per fortuna "assistiti" dal maestro (interpretato da un carismatico Lauro Gazzolo che forse non avevo mai visto e basterebbe ciò a giustificare la visione di questo "corto") (4).
Viene chiamata alle armi la classe 1899, lui, Antonio (Albino Cocco) (5), è nato invece nel 1900 e prende in moglie la sua Carmela (una adorabile Maria Pia Casilio che effettivamente - è anche il parere del maestro - sarebbe un peccato non sposare al più presto): sono semplici e senza pretese, il loro amore è più che sufficiente ad entrambi per essere felici. Ma la guerra può essere veramente cattiva. E anche gli sceneggiatori, talvolta.
A questo punto del film, mi sono chiesto come mai le recensioni che avevo letto si concludessero con giudizi negativi o appena sufficienti: per me fin qui merita 4 stelle. La ricostruzione degli ambienti è accuratissima, esterni e interni, la fotografia (Tonino Dalli Colli) altrettanto, ci sono sceneggiatori di chiara fama..... e gli attori sono tutti bravi e adatti ai loro personaggi...
La spiegazione c'è, è nel seguito.
Il terzo episodio, ambientato nei primi anni del fascismo, a mio parere non è altro che una farsaccia inguardabile... mezza stella. Anche i tagli influiranno un po' (durata 14 minuti), però... sprecato l'impegno di Silvana Pampanini , il personaggio interpretato da Alberto Sordi è una stupida marionetta e lui la interpreta "marionettisticamente". La regia è di Mario CHIARI (6). Ma non credo che altri avrebbero potuto far molto meglio. Al film partecipa anche Alba Arnova (7).
Nel quarto episodio (13 minuti) ci troviamo di fronte al grande Roberto ROSSELLINI e l'argomento dovrebbe essere pane per i suoi denti: l'amore sboccia in un rifugio antiaereo in cui i romani riparano durante un bombardamento. Forse il regista non ne ha proprio più voglia, forse è interessato prevalentemente ad aspetti tecnici (credo sia la prima volta che gira a colori), forse questo episodio è stato quello più danneggiato dai tagli... così com'è, più di 2 stelle non gli si possono dare. Da ricordare le ultime parole messe in bocca alla bellissima Antonella Lualdi: insopportabili, se ho capito bene. Il suo partner è Franco Pastorino (8).
Infine, con la regia di Antonio PIETRANGELI, il quinto e ultimo episodio, che non ci si aspetta proprio perchè, a logica, dovrebbe riguardare l'inizio della ricostruzione, il secondo dopoguerra, visto l'ordine temporale seguito per i primi quattro. Invece, inspiegabilmente, si torna indietro nel tempo, alla "belle époque": forse tanto per finire, diciamo così, "in allegria" (?) sfornandoci una "vera e propria" farsa, ignobile (della durata di soli 10 minuti, per fortuna). Voto una stella, solo per rispetto all'impegno profuso dal sempre simpatico Carlo Campanini (che cosa poteva fare di meglio con quel copione?) nonchè dagli altri attori coinvolti, tra i quali Lea Padovani e Andrea Checchi.
Giudizio finale per il film nel suo complesso? Da media aritmetica, n° stelle = (4 + 4 + 0,5 + 2 + 1 = 11,5) : 5 = 2,3.
Arrotondato: 2 stelle e mezza.
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(*) Segnalo però che questo film ( o i soli episodi che eventualmente interessino) è visibile anche su Internet, gratuitamente.
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(1) Vinicio Marinucci: Sceneggiatore, prevalentemente. Due soli film come regista, nel 1962 e nel 1963.
(2) Eleonora Ruffo: A soli 15/16 anni fu "La regina di Saba" (di lei e del suo partner fu detto "sembrano due bambini che giocano a fare gli attori"). Lei sì, zia che ha saputo farsi amare (dalla nipote Claudia Mori e dalla di lei figlia Rosita Celentano). Ci ha lasciato da non molto tempo.
(3) Luigi Tosi: Nel 1947 aveva vinto un Nastro d'argento quale miglior attore debuttante per il film "Tombolo, paradiso nero". Ha interpretato molti ruoli (ben 75 film) fino al 1975 quando, sessantenne, decise di abbandonare il mondo del cinema.
(4) Lauro Gazzolo: Molto apprezzato non solo come attore (dal 1938 al 1961: 55 film) ma anche come doppiatore. Padre di altri due attori (Nando, soprattutto TV; e Virginio, soprattutto teatro) che almeno i non troppo giovani probabilmente ricordano.
(5) Albino Cocco: E' stato uno dei principali assistenti di regia e aiuto-registi. In particolare, Luchino Visconti lo considerò a lungo il suo "braccio destro".
(6) Mario Chiari: Scenografo veramente stimato (anche una nomination a un premio Oscar); ma, dopo questo film, nessuna regia (con una sola eccezione, 21 anni dopo).
(7) Alba Arnova: Ballerina di origine argentina (anche di di danza classica) fu molto famosa negli anni '50 del secolo scorso per le sue apparizioni in commedie musicali e in TV. "Memorabile" la sua uscita di scena definitiva, nel 1956 (e sposò il Direttore d'orchestra Gianni Ferrio): era stata cacciata dalla RAI -TV perchè, avendo indossato una calzamaglia di color rosa, parve ai telespettatori (TV bianco e nero) aver ballato "a gambe nude" e ciò creò grande scandalo! Anche interrogazioni parlamentari e, pare, intervento del Vaticano. Altri tempi!
(8) Franco Pastorino: Attore promettente, sia in teatro sia in cinema (era il fidanzato di Sophia Loren in "Miseria e nobiltà"). Fu il più sfortunato di tutti nella realtà: morì a soli 26 anni, di peritonite.
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