Regia di Corso Salani vedi scheda film
Patologico e contagioso. Direi un tentativo sperimentale e probabilmente non originale di appropriarsi di un tratto della vita di una persona. Una sorta di Grande Fratello on the road.
Direi un tentativo forzoso di rappresentare una storia e dei sentimenti che però non trovano realmente sbocco in quella sincerità con la quale dovrebbe essere connotata la protagonista. A volte emerge più l'imbarazzod i recitare di fronte alla telecamera che ciò che si vuole testimoniare.
La trama è essenziale, poco sostanziata. La storia è impoverita dall'assenza di qualsiasi riscontro o riverbero d perte dialtre persone e dal mondo che circonda la protagonista. Purtroppo interi passaggi vengono completamente ripetuti, identici. E quante volte si parle di una Buenos Aires troppo grande. Mi sembra manchino le idee e si lasci tutto all'improvvisazione. Il vuoto mentale assorbe tutte le energie positive del film.
Nulla. E' un film, e come tale un tentativo personale di trasmettere un messaggio che in altri può suscitare sentimenti anche completamente differenti dai miei e magari più positivi. Cambiare qualcosa lo farebbe semplicemente diventare altro.
La regia mi sembra poco accorta e superifciale o quanto meno fallisce nell'intento che presumo si propoga. Si rimane sulla superifcie senza incidere nei sentimenti e nei cuori. il livello di introspezione che ci siaspetterebbe è limitato. L'unica scena vermanete piacevole è quando la protagonista si avvicina ad un lago andino per lavarsi e rinfrescarsi, come in una sorta di catarsi, di purificazione. I paesaggi così come i passaggi in barca sono piacevoli ed a tratti inquietanti per il senso di solitudine e di vuoto che lasciano. Sono solo dei punti di passaggio e mai di partenza e di arrivo autentici.
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