Espandi menu
cerca
Tutti per uno

Regia di Romain Goupil vedi scheda film

Recensioni

L'autore

bradipo68

bradipo68

Iscritto dal 1 settembre 2005 Vai al suo profilo
  • Seguaci 267
  • Post 30
  • Recensioni 4749
  • Playlist 174
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Tutti per uno

di bradipo68
8 stelle

Ha un prologo e un epilogo ambientati in un futuro incolore ed asettico ma Tutti per uno è un film che parla di stretta attualità.
Un'opera che fuor di metafora consiglia di investire sulle nuove generazioni che si uniscono senza vincoli di colori di pelle o diversità in genere e in questo appaiono molto più aperte degli adulti chiusi in una gabbia ammuffita fatta di intollerabili leggi razziste.
Il film di Goupil narra della costante contrapposizione tra il mondo degli adulti e quello dei  ragazzi.
In una scuola multietnica un giorno Youssef sparisce perchè espulso assiema alla sua famiglia.
Da qui scaturisce tutto.
 Milana è cecena, è senza documenti e rischia l'espulsione ma per Blaise è un'amica, forse qualcosa in più, da proteggere anche a costo di guai.Cendrine , la madre di Blaise la accoglie in casa come una figlia in più.
E in questo mondo di adulti così ligi a una burocrazia così cieca, solo i bambini hanno la soluzione.
Scelgono la fuga, un piccolo mondo a parte nel seminterrato di un palazzo nascosto agli occhi indiscreti per vivere il loro sogno.
Un mondo esclusivamente a loro misura, fatto di biscotti ,di giochi e di disegni senza presenze ingombranti e indesiderate. Ma purtroppo è un sogno a breve scadenza.
Si esce a mani alzate dal rifugio (Les Mains en l'air è il suggestivo titolo originale non quello erroneamente indicato nella scheda) in segno di resa.
E' la sconfitta del senso d'umanità e del sentimento di fratellanza che dovrebbe accomunare tra loro gli uomini,se questo fosse un mondo perfetto.
Dietro le apparenze del racconto formativo e di ribellione il film di Goupil è una critica neanche tanto velata alla politica francese sull'immigrazione che se ne infischia di affetti familiari e di radici ormai messe in una terra che straniera non è più.
Non è un caso che gli unici che combattono contro questa politica miope sono Cendrine, la madre di Blaise, che sembra uscita da una comune anni '70 per come è irrimediabilmente prigioniera di ideali e le maestre della scuola di Blaise e Milana, che cercano in tutti i modi di proteggere i piccoli.
Convincente lo sguardo di Goupil posto ad altezza di bambino( i riferimenti a Truffaut non sono affatto peregrini) con questi piccoli ribelli che stupiscono per genuinità.
 La parte del film che narra dell'evasione in campagna della famiglia allargata a Milana e di altri amichetti è forse la migliore per come cattura un clima di allegra complicità.
Nel finale si scivola forse nella retorica ma almeno il dolore viene lasciato fuori campo.
Sarebbe stato eccessivo sovraccaricare ancora di più un finale che ci presenta senza deformazioni lo specchio dei nostri tempi.

Su Romain Goupil

regia misurata che eccede in un pizzico di retorica nel finale

Su Valeria Bruni Tedeschi

un bel personaggio

Su Hippolyte Girardot

ottimo

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati