Regia di Ryan Murphy vedi scheda film
Un'odiosa ed egocentrica scrittrice americana, priva di qualsiasi reale problema, entra in crisi e, dopo aver divorziato, parte per un viaggio intorno al mondo, al termine del quale ritroverà se stessa e un nuovo sentimento (dopo aver frantumato le gonadi della stragrande maggioranza degli spettatori di sesso maschile).
"Crisi esistenziale? Che cosa sarebbe?"
"Eh... una sciccherìa... roba da ricchi!"
Prendo in prestito una fulminante battuta da una vecchia striscia di Lupo Alberto degli ormai remoti anni 70, per chiarire il mio pensiero circa questo pessimo film tratto da un romanzo autobiografico di tale Elizabeth Gilbert: le modestissime paturnie della benestante e viziata protagonista, prese per quello che sono (praticamente nulla), sarebbero anche abbastanza innocue se Mangia Prega Ama ad un certo punto non ci ammanisse la consueta desolante serie di luoghi comuni sul Bel Paese, al solito fotografato nei toni caldi di prammatica. Non manca davvero niente nella sequela di banalità messe in scena: pizza, spaghetti, calcio, colline toscane, giovanotti perennemente infoiati, dolce far nulla... una roba insostenibile e la cosa ancora più imbarazzante è che il resto del viaggio (India e Bali) è persino peggio.
Il film è totalmente cucito addosso alla protagonista Julia Roberts, ai suoi sorrisi alternati a smorfiette pensose, del tutto sprecato il resto del cast, da James Franco a Javier Bardem, passando per Billy Crudup.
Manco il tempo di esordire con l'interessante (e sopravvalutato) Correndo Con Le Forbici In Mano, e già il cinema del regista Ryan Murphy regredisce alla leccata e sterile cartolina (ma tanto il grano vero il nostro eroe lo guadagna con serie tv come Nip/Tuck, Glee e American Horror Story).
Un lezioso ed insignificante romanzetto rosa, durante il quale, fondamentalmente, non succede una beneamata mazza: 1/10.
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