Regia di Ryan Murphy vedi scheda film
Mangia in Italia (e dove altrimenti?), prega in India (seguendo la new age), ama a Balì (questa è meno decifrabile), ma soprattutto incassa un sacco di soldi in tutto il mondo.
Forte del successo letterario dell’omonimo bestseller, il film in questione non fa proprio nulla per cercare di rendersi godibile ed a parte diverse riflessioni (per niente positive) che il personaggio principale genera è proprio il prodotto stesso a soffrire di una confezione assai poco ispirata (per così dire).
Liz Gilbert (Julia Roberts) entra in crisi coniugale e divorzia prematuramente col marito (Billy Crudup).
E decide presto di prendersi un anno sabbatico di libertà, dopo che il rapporto col giovane David (James Franco) scema, viaggiando per il mondo.
Conoscerà i piaceri del cibo, e l’ospitalità contagiosa, di Roma, a Calcutta proverà a meditare, ma rimarrà risucchiata tra il classico matrimonio combinato e un uomo dal triste passato (Richard Jenkins), mentre a Balì incontrerà l’amore grazie a Felipe (Javier Bardem) uomo che da tempo aspetta la donna giusta per poter ripartire.
Prodotto deludente nel quale le cose che non funzionano sono molteplici e non risparmiano niente e nessuno, o quasi.
Già la storia (sentimentale) è assolutamente rivolta quasi in esclusiva (non bastano certo un paio di strofe di Eddie Vedder per far pensare il contrario) ad un pubblico femminile, ma soprattutto la protagonista è di suo alquanto irritante; troppo facile infatti fuggire dalle proprie scelte e prendersi poi anche un anno di cazzeggio “around the world”, di questi tempi atteggiamenti del genere non possono certo trovare grandi tifosi (almeno che non si rimanga proprio sulla superficie della vicenda) .
Secondo problema direi che il casting è quantomeno discutibile; capisco che fosse difficile trovare un’attrice che potesse “sorreggere”, visti i risultati il virgolettato è d’obbligo, l’intero film, ma la Roberts, per quanto s’impegni e si prodighi in ogni qualsivoglia modo, appare troppo matura per la parte (insomma parrebbe trattarsi di una donna alle prime armi “emotive”), così come non è credibile che un belloccio come Javier Bardem stia aspettando una come lei dopo anni di reticenze affettive (poi anche Jenkins poco c’azzecca con la situazione, ma questo è un altro discorso).
Infine, rimanendo negli aspetti macroscopici, la storia non è raccontata con enfasi (emozioni annacquate e derivative che non “attaccano”), la confezione è tanto laccata quanto anonima, gli stacchi tra una sezione e l’altra terribilmente bruschi, l’episodio italiano fa quasi rabbrividire per pochezza complessiva (anche se i protagonisti, ovvero un piatto di spaghetti ed una pizza appena sfornata, sono da Oscar rispetto a tutto il resto) e gli altri due non brillano di certo.
Dunque direi che questo film è un mezzo disastro (però ogni volta che Richard chiamava Liz “mandibola” mi veniva da ridere), realizzato male (questo a prescindere da tutto e da tutti) su di una storia che almeno per un maschietto è da evitare come la peste (e quindi due volte).
Avvilente.
VOTO : 4/10.
Davvero scarso, va bene che la storia era di un certo tipo, ma lui è stato oltremodo patinato e sterile.
Si prodiga in ogni modo la nostra "mandibola", ma c'è poco da fare quando un film non funziona ed anche lei finisce per affondare con lo stesso.
Fascino da vendere, sa come comportarsi in scena, ma il suo spazio è limitato ed il suo ruolo lasciato un pò in disparte (e forse visto come sono andate le cose per lui è stato meglio).
Poco credibile nella parte che comunque anche lui non pare prendere troppo sul serio.
Spensierato.
Personaggio scadente, recitazione poco meglio.
Complessivamente lo salvo, ma proprio in corner, perchè comunque anche il suo spezzone rimane debole e con qualche colpo basso francamente evitabile.
Che ci fai qui Richard?
Abbastanza precisa, direi nel complesso sufficiente.
Viste le circostanze tutto sommato se la cavicchia.
Particina-ina-ina.
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