Regia di Ryan Murphy vedi scheda film
Finzione o realtà? Ossia: quanto di vero c’è in questa pellicola? Quanto di referenziale c’è nel viaggio in tre tappe della diva Julia Roberts? Se si scambia il mestiere della scrittrice con quello dell’attrice, potrebbe essere una biografia (autorizzata) della crisi mistica ed esistenziale della Roberts. Lo scopo del film non è chiaro, forse nemmeno agli autori. Una scrittrice in crisi (sarà la numero “700.000” nella storia del cinema), decide di andare in giro per il mondo per ritrovare sé stessa, dopo un matrimonio fallito. In Italia impara il piacere del cibo (come metafora del vivere a contatto con la propria terra e senza grandi affanni per il futuro), in India ritrova la non materialità delle cose, in Indonesia invece ricerca l’amore vero, quello senza mediazioni.
Il film, chilometrico, si avvale di una bella colonna sonora, che avvalora ancor più la sensazione di essere stati a cena dalla Roberts e di essersi dovuta sorbire il suo filmino delle vacanze. “Mangia, prega, ama “ è un pretenzioso esercizio di stile decisamente deludente, in cui anche attori bravi come Bardem o come il nostro Argentero, inseriti in una sceneggiatura confusionaria diventano figurine da appiccicare su un album dai tratti sbiaditi, senza alcun sentimento. Nonostante proprio il sentimento dovesse essere il fulcro della pellicola. Se avete 3 ore libere, pensate a dedicarne una a mangiare, una a pregare ed una ad amare piuttosto che sorbirvi questo pastrone senza capo né coda.
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