Regia di Joon-ho Bong vedi scheda film
Immaginate se Stanley Kubrick avesse diretto un film scritto da Neri Parenti e interpretato da Aldo Maccione. È pressappoco quello che succede con questo lavoro del regista sudcoreano Bong Joon Ho. La vicenda narrata è quella di uno scienziato che, non avendo di meglio da fare, rovescia ettolitri di formaldeide nelle condutture fognarie che si riversano sul fiume di Seoul. Ne nasce un lucertolone famelico, l'ospite del titolo, che terrorizza la popolazione e si crea un ripostiglio molto personale di cadaveri umani. Una ragazzina sopravvive e la sua famiglia la cerca per tutto il film. Embè?, direte voi. Embè, ho detto io dopo aver letto una recensione di Ferzetti che per l'occasione scomodava il termine "cult". Questo presunto film horror che non impaurisce neppure per un istante raccontando la pandemia scatenata dal presunto virus collegato al mostro acquatico mutante, subisce continui scantonamenti nel grottesco, è recitato in maniera dilettantistica eppure è girato benissimo, con movimenti di macchina e uso del sonoro e della computer graphic davvero mirabili. Ma è la bruttissima copia di un qualsiasi Godzilla completamente privo di contenuti.
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