Regia di Joon-ho Bong vedi scheda film
Anche i coreani hanno i loro blockbuster e quando a dirigerli ci si mette un regista talentuoso qual è Joon-ho Bong, il risultato è da tenere in altissima considerazione.
Con The host siamo di fronte a un ibrido che mescola azione, tensione, dramma e commedia con naturale nonchalance; il risultato è un prodotto che regala quasi due ore di grande intrattenimento, per giunta non così banale come una storia che vede al centro un bel mostro potrebbe lasciar intendere.
Tutto comincia con una giornata tranquilla sulle rive del fiume Hun, con gente comune che si rilassa. All’improvviso, una creatura enorme è vista aggirarsi sotto il pelo dell’acqua. La curiosità, tipicamente asiatica, spinge le persone a sottovalutare il pericolo fino a quando il mostro non balza sull’erba facendo una vera e propria strage, per poi scappare con una ragazzina.
Da questo momento arriva il caos; le autorità, invece di cacciare il mostro, pensano a mettere in quarantena i civili, tra cui la famiglia protagonista, che da sola (anche gli amici li tradiscono) e contro tutti, cercherà un modo per salvare la ragazzina dalle grinfie della fetida creatura.
Fin dall’inizio, è chiaro come si stia assistendo a uno spettacolo diverso dal solito.
Più degli effetti speciali - curati dalla famosa azienda neozelandese Weta di Peter Jackson - comunque di buona fattura ma non ammorbanti, colpisce l’ambientazione sporca (come i volti dei civili messi in scena) e grigia che svaria tra la prigione tana del mostro e le fogne in cui velocemente scorrazza a caccia di prede.
Joon-ho Bong svaria agilmente dall’inizio alla fine, passando da momenti concitati, ad altri più nervosi, tenendo sempre alto il livello di attenzione senza essere tedioso o spericolato, veicolando al meglio il materiale a sua disposizione.
In più, dentro alla confezione da prodotto destinato a conquistare il grande pubblico (asiatico), si possono leggere altre cose, ad esempio una rappresentazione, caustica e negativa, delle autorità (in)competenti; più che al mostro, si pensa a un possibile virus e per dare risposte al popolo fanno affidamento ai mass media («in grado di spiegare bene come stanno le cose»).
E in questa realtà, è esclusivamente la famiglia, per quanto allo sbando, a poter risolvere i propri problemi, riscattare l’inadempienza dei poteri forti e aiutare chi ne ha di bisogno (vedi anche il finale, con il bimbo accolto al caldo).
Complessivamente, The host è un più che buon prodotto, trasversale nell'offerta e completo nell'ottica, un contenitore pieno di cose che soddisfa con un’immediatezza quasi disarmante.
Da recuperare e diffondere, visto che è disponibile in dvd, sperando anche che un’attenzione particolare possa sdoganare un autore ancora, e colpevolmente, quasi completamente sconosciuto dalle nostre parti.
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