Regia di Nurbek Egen vedi scheda film
Niente da eccepire: atmosfere suggestive, dialoghi, ampio respiro della tematica ben dosato tra dilemma culturale e dramma intimista, un film da vedere che ricorda "Il matrimonio di Tuya" ma con più leggerezza e afflato "epico".
Aidar vive oramai da due anni a Parigi con Isabelle, la sua donna. Un giorno decide di tornare nel luogo in cui è nato, il Kirghizistan, terra di altipiani e mandrie allo stato brado. I due giungono al villaggio dove abitano i genitori ma Aidar non ha il coraggio di riferire subito loro che Isabelle è la sua fidanzata; nel frattempo, i due sono costretti a rispettare le usanze locali: Isabelle non può fumare o dormire con Aidar.Tra i due giovani scoppia la tensione quando Aidar apprende dal padre che, a causa di una faida iniziata secoli addietro, lui non potrà sposare che una giovane kirghisa per lavare l'onta di un antenato che trasgredì i matrimoni combinati.....
C'è freschezza e poesia in questo ritratto d'ambiente orientale; allo spettatore non viene nascosta l'arretratezza e la crudezza di certe tradizioni kirghise ma al tempo stesso la vicenda tra i due protagonisti attualizza il tutto. Belle le immagini dell'antica leggenda in ralenti e flou.
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