Regia di Woody Allen vedi scheda film
Quando ero ancora ragazzo, parliamo dei primi anni ’80, attendevo la puntuale uscita del film di Woody quasi come fosse un dono piovuto dal cielo. E mi recavo immediatamente a vederli il primo giorno d’uscita: se non direttamente al momento della loro presentazione ai vari Festival, segnatamente Cannes. Non potevo aspettare. Non ce la facevo.
Erano i tempi di “Zelig” e “La rosa Purpurea del Cairo”, di “Hannah e le sue sorelle” e “Crimini e misfatti”. Film che lo consacrarono (insieme a molti altri, ognuno ha i suoi) come uno dei maggiori sceneggiatori del ventesimo secolo. Purtroppo, da molti anni a questa parte, la situazione è radicalmente cambiata. Oramai, come in questo caso, sono così debole le aspettative, che mi capita di non vedere più suoi film in sala. Allen continua a sfornare film con la medesima puntualità: ma neanche lontanemente con la medesima lucidità e potenza espressiva. Nessuna scena o quasi da ricordare. Nessun dialogo da mandare a memoria. L’anno scorso, con il ritorno in quel di New York, sembrava che “il nostro” fosse ritornato, almeno un pochino, sulla strada giusta, grazie a “Basta che Funzioni”. Con “Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni” si ritorna nuovamente decisamente indietro. Questa ennesima (per ora) ultima trasferta europea ha sfornato il solito debole ed innocuo film degli ultimi anni. Messa in scena professionale e nulla più. Una piccola idea, una barzelletta o poco più, su cui far ruotare troppo lungamente l’intero film. Una fastidiosa voce narrante. Il solito corposo cast che però non riesce a dare forma nonostante (a volte) la bravura degli attori (in questo caso Naomi Watts) a personaggi ma solo a caricature. Qualche debole battuta che produce solo piccoli sorrisi. Sarà anche vero che noi tutti abbiamo bisogno di illusioni per andare avanti. Ma oramai personalmente non mi faccio più alcuna illusione che Woody torni a fare un nuovo vero grande film. Non mi sogno neanche lontanamente di ritornare a vedere il “Woody dei miei sogni”: quello insuperabile e geniale di “Manhattan” e “Io & annie”. Felice di sbagliarmi. Voto: 4
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