Regia di Woody Allen vedi scheda film
Se di brodino s’era trattato con Basta che funzioni, qui eludiamo anche quel semplice assunto, ritornando ad un cinema che, ahimè, non funziona proprio più.
Magari (r)incontrerai il regista di Manhattan o Radio days, mi ripetevo accomodandomi in poltrona, ma ero vittima di un desiderio ciarlatano anch’io.
E dovevo già insospettirmi con gli spot di presentazione, visto che il geniale omino che solitamente li assembla, cavando fuori il mitico sangue dalle rape anche con a disposizione i prodotti più scadenti, aveva dovuto alzare bandiera bianca in presenza, stavolta, di scarsissimo materiale trailerizzabile.
La storia vede due coppie in fase scoppiante, agitarsi nell’inconsueto piattume colloquiale nel quale Allen continua irrimediabilmente a scivolare con gli anni.
Non c’è verve, non c’è genio, non c’è scintilla. Situazioni abusate e mezze figurine patetiche si rincorrono grigie, stanche e stucchevoli con messaggio filosofico dall’impatto poco meno che elementare: acchiappa sereno tutto quello che ti passa accanto e per la testa. Che poi è la filosofia alleniana degli ultimi tempi. Tant’è vero che è già pronto il progetto parigino con l’apparizione della Carlà nazionale… anche perché, a questi livelli, ne può sfornare anche uno al mese di film…
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta