La paura di invecchiare fa brutti scherzi e Alfie (Hopkins) ormai giunto alla terza età, decide di lasciare la moglie Helena (Jones) per mettersi con una giovane decisamente appariscente. Presa dalla disperazione Helena si affida alle cure di uno pisocologo e poi di una sedicente maga. Intanto Sally (Watts), la loro figlia, deve fare i conti con la crisi del suo matrimonio con Roy (Brolin), uno scrittore che non è più riuscito a ripetere il successo del suo primo romanzo. Nella vita di Sally si affaccia anche Greg (Banderas), il suo datore di lavoro, gallerista affascinante. Mentre in quella di Roy arriva Dia (Pinto), una giovane che lui spia dalla finestra.
Note
Quello di Woody Allen è un discorso unitario, torna e ritorna a Londra e su certa solitudine, e l’età lo rende più pungente e cinico, specie con i suoi coetanei. Vent’anni fa ne era convinto, «l’uomo ha bisogno di illusioni come l’aria che respira», oggi la reputa un’evidenza. Ognuno cerca di tirare avanti come può, ciondola spaesato in questo mondo, lo ribadisce con tocco inconfondibile. Sarà anche sempre lo stesso discorso, Allen parla di ciò che conosce e che non riesce ad afferrare. Con sincerità e un barlume di genio. Trovatene un altro.
Non c'è certo da urlare al miracolo (sarebbe assurdo pretenderlo a ogni suo film), ma è un altro film brillante di Woody Allen, capace di ritrarre i personaggi con la solita arguzia, con dialoghi ottimi e sottofondo musicale di classe. Insomma, altro film molto godibile.
Ennesima grottesca rassegna di personaggi nevrotici, disperati e pieni di sè, costantemente alla ricerca di un qualche successo artistico, perennemente alle prese con qualche assurda relazione, che non trasmettono altro che noia e stanchezza. Le apparizioni di Freida Pinto sono l'unico balsamo. Il miglior Woody è lontanissimo. Voto 5.
Un altro W. Allen, vien da dire, perché ci troviamo di fronte a uno dei suoi risultati meno esaltanti. Come sempre elegantemente girato e ben recitato ma visto e dimenticato.
Un Woody Allen sempre più cinico ci regala un'altra bella pellicola delle sue…ottimi personaggi, dialoghi frizzanti e mai banali e intrecci amorosi a go-go…Peccato per un finale un po' troppo affrettato…
come sempre i film di allen mi lasciano un'amarezza di fondo che riconosco nella stupidità di tante nostre ambizioni.un film che dire bello parrebbe riduttivo..va guardato e goduto nella sua intelligenza..
Il problema Woody Allen si ripresenta ogni anno con cadenza millimetrica, proprio come le epidemie influenzali e il variare delle stagioni. E se per lungo tempo qui in Europa sono state le prime lagunari brezze settembrine (la Mostra del cinema di Venezia intendo) ad ospitare in anteprima quasi tutte le sue opere, da qualche anno ha preferito invece optare per un’altra spiaggia balneare e… leggi tutto
Torna,anno dopo anno,stagione dopo stagione,imperturbabile e fresco,il nuovo film di Woody Allen.Dopo "Basta che funzioni",per chi scrive,un piccolo capolavoro,era veramente difficile riuscire a dare l'idea di una commedia di livello alto,o addirittura altissimo,come volevano essere le pretese."Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni" è,il suo peggior film del nuovo millennio,insieme forse a… leggi tutto
“You Will Meet a Tall Dark Stranger” apre il decennio alleniano degli anni ‘10 (partendo per la tangente: i “Foges Years” incisi - le ultime due parole di due versi di una poesia - sullo schienale della panchina nel finale che “prevedendo” docet: non "nebulosi", ma "forgianti"), quello post-“WhatEver Works”, con un… leggi tutto
l'hanno fatto su è un film di Woody Allen hanno fatto sul 27 e a me non mi piace per niente una cagata. tutti i film di Woody Allen per me so tutti brutti poi questo non c'è nient'altro ne capo ne coda. e uno che si vuole prendere la moglie d un'altra egli è una che si vuole sposare e poi sinpiccia con un altro ma è proprio una cagata proprio Woody Allen …
“You Will Meet a Tall Dark Stranger” apre il decennio alleniano degli anni ‘10 (partendo per la tangente: i “Foges Years” incisi - le ultime due parole di due versi di una poesia - sullo schienale della panchina nel finale che “prevedendo” docet: non "nebulosi", ma "forgianti"), quello post-“WhatEver Works”, con un…
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Commenti (8) vedi tutti
Fraintendere la vita, rendersene conto, e lasciarsi condurre dall'abbrivio dell'inerzia.
leggi la recensione completa di mckNon c'è certo da urlare al miracolo (sarebbe assurdo pretenderlo a ogni suo film), ma è un altro film brillante di Woody Allen, capace di ritrarre i personaggi con la solita arguzia, con dialoghi ottimi e sottofondo musicale di classe. Insomma, altro film molto godibile.
commento di silviodifedeEnnesima grottesca rassegna di personaggi nevrotici, disperati e pieni di sè, costantemente alla ricerca di un qualche successo artistico, perennemente alle prese con qualche assurda relazione, che non trasmettono altro che noia e stanchezza. Le apparizioni di Freida Pinto sono l'unico balsamo. Il miglior Woody è lontanissimo. Voto 5.
commento di ezzo24Un altro W. Allen, vien da dire, perché ci troviamo di fronte a uno dei suoi risultati meno esaltanti. Come sempre elegantemente girato e ben recitato ma visto e dimenticato.
commento di michelUn Woody Allen sempre più cinico ci regala un'altra bella pellicola delle sue…ottimi personaggi, dialoghi frizzanti e mai banali e intrecci amorosi a go-go…Peccato per un finale un po' troppo affrettato…
commento di ultrapazVoto al Film : 7 Woody Allen al meglio.Leggero, amaro,disilluso.
commento di ripley77Molto piacevole, commedia acqua e sapone che fa sorridere…
commento di Totororesurrectioncome sempre i film di allen mi lasciano un'amarezza di fondo che riconosco nella stupidità di tante nostre ambizioni.un film che dire bello parrebbe riduttivo..va guardato e goduto nella sua intelligenza..
commento di fatherson