Regia di Vincent Sherman vedi scheda film
Un film d'accusa mancato, e non per infausto volere del destino: c'è la volontà umana dietro le vicissitudini accadute a inizio lavorazione. Le riprese cominciate sotto la valida direzione di Robert Aldrich vengono ben presto affidate a Vincent Sherman, assai più incline al politically correct e per nulla intenzionato a dar battaglia attraverso il film. L'occhio della nuova regia si posa superficialmente sui singoli personaggi, disperdendo gradualmente le potenzialità del soggetto e relativa "missione sociale" di cui intendeva farsi carico. Ne deriva un dramma famigliare non certo disprezzabile, ma poca cosa in confronto ai piani iniziali. Il prezzo più caro lo paga il cacciato Aldrich, costretto dietro le quinte a subire danno e beffa nel vedere il suo lavoro piegato alla volontà delle major.
sempre più banale col passare dei minuti. Si concentra sui singoli individui perdendo di vista il ben più ampio sottofondo politico-sociale.
onesto operato da artigiano
buona prova
poco carattere. Non convince
non male
buona prova
se la cava
finalmente l'esordio, dopo tante apparizioni non accreditate
buona prova
grande presenza scenica
comparsata
piccola parte ingiudicabile
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