Regia di Lucky McKee vedi scheda film
Una ragazza alla disperata ricerca di una via d’uscita dalla solitudine.
Film intenso, l’interpretazione della protagonista è qualcosa di angosciante e sul quale si fonda tutto, ogni minuto della pellicola è dedicato a mettere in mostra i suoi lati più inquietanti, strani.
Ritratto struggente di una persona sola, triste, costretta a rapporti esclusivi, e per esclusivi intendo tipi di rapporti completamente capovolti rispetto a come la società insegna. Come l’amore, l’apertura della povera May al contatto umano è qualcosa d’irrinunciabile, lei stessa però è incompatibile col mondo esterno così irraggiungibile. Consapevole della sua stranezza confermata da chi le sta attorno, rifiutata, frustrata, la protagonista reagirà nella sola maniera che un sociopatico che si rispetti conosca.
Il finale estremo rende tutto reale, troppo reale, non nel senso di stretto realismo bensì sul piano della storia stessa, da delicata analisi sugl’infiniti aspetti della personalità della povera May, da attenta rappresentazione delle cause della situazione di una ragazza, a rappresentazione di ciò che realmente prova, anche May è in grado d’influire in un mondo che sembrava potesse solo dominarla.
Per la cronaca, non è un film dell’orrore.
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