Regia di Lucky McKee vedi scheda film
peccato che l'ho iniziato a guardare che era da un bel po' iniziato... l'ho preso nella scena dei bambini ciechi che come degli zombi freddi e spietati (quanto di più lontano alla classica immagine del bambino si abbia) camminavano sui vetri per smembrare la bambola/cuore della protagonista. Questa scena mi ha impressionato tantissimo tanto è che ho dovuto continuare a vedere il film. Non è la solita storia di ragazza cresciuta con madre deviata che per farsi un amico se lo costuisce. Certo, la storia è questa, ma ilpunto di vista è personale. Ci saranno pure dei clichè, degli stereotipi...ma affrontati in maniera molto personale e senza fronzoli inutili di chi vorrebbe ma non può. E' un film molto dignitoso. Che mi ha fatto tornarci sopra per tutto il giorno successivo... mi è rimasto dentro. Per l'espressione di questo bisogno così forte di essere "vista" di essere "amata". Su alcuni aspetti non del tutto convincenti si può passare sopra in nome di queste sensazioni così forti. Sensazioni di ingiustizia, di malattia, di un pacato senso di orrore che non vuole stupire ma dare una dimensione di un certo tipo di sofferenza umana.
Quindi, (e di film ne ho visti), nonostante anche "Office killer" potrebbe essere simile, MAY ha un impianto del tutto diverso e resta originale per la piccola visione personale del regista che ha scritto, cullato e diretto il suo film.
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