Regia di Lucky McKee vedi scheda film
Angela Bettis regge sul suo gracile fisico e sulle infinite sfumature del suo sbilenco, ma affascinante viso tutto il peso di questo pletorico indie-horror. Passano in rassegna un po' tutti i vari clichè del sotto-genere: la ragazza disadattata, la placida provincia americana, le perversioni sessuali e non, per finire con un macabro campionario di feticismo e macelleria, assemblato dalla Bettis in versione "angelo del male". Tutto il discorso sulla solitudine, la necessità di un contatto umano, l'anelito a trovare una sorta di "anima gemella" capace di condividere fino in fondo il proprio naturale anticonformismo e, infine, il rapporto ambiguo fra l'oggetto reificato (una bambola, un cadavere) e il soggetto animato è condotto con una superficialità inaccettabile. La sceneggiatura, per quanto maldestra nella sua escalation da una situazione (quasi) attendibile ad una puramente patologica, tende alla linearità, ai limiti del didascalismo, e possiede una sua coerenza interna, ma la regia è quanto di peggio ci si possa attendere...Non c'è dramma, non c'è malessere...solo una morbosità sorniona...La direzione di alcune scene è imbarazzante...C'è solo Angela Bettis in questo film...Lucky McKee deve ringraziare la ragazza di Austin se May è diventato un piccolo cult-movie...
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