Regia di Nina di Majo vedi scheda film
Nanà è una donna matura e single, soddisfatta dal proprio lavoro in libreria ma ormai arresa di fronte alla ricerca di un'anima gemella. Quando sua sorella minore, che ha sempre avuto successo con gli uomini, decide di sposarsi, Nanà entra in crisi.
Matrimoni e altri disastri: già il titolo avverte chiaramente lo spettatore: si sta parlando di una commediola sentimentale molto, molto leggera e senza particolari pretese di approfondimento. La protagonista, nella sceneggiatura della regista Nina Di Majo, di Antonio Leotti e di Francesco Bruni, è una donna sulla cinquantina, zitella e nevrotica: ecco una parte perfetta per Margherita Buy, scrittale addosso; eppure la Buy è capace di recitare anche altri ruoli, è un'attrice vera e non una caratterista. Ma il cinema italiano le riserva ormai da parecchi anni soltanto questa tipologia di personaggio. Bravissima, ma presumibilmente lei per prima annoiata dal suo ruolo, viene quindi affiancata sul set da Luciana Littizzetto, che già di per sè non è il massimo e per di più qui è costretta in una particina fuori dalle sue corde - cioè non isterica e fanfarona; da Francesca Inaudi, Marisa Berenson, Mohammad Bakri, Massimo De Francovich, Antonio Petrocelli, Gianna Giachetti e da - last but least - Fabio Volo, in una delle sue interpretazioni peggiori in assoluto, forse complice anche una mancata direzione sul set (non essendo Volo un attore vero e proprio... ma d'altronde non è neppure chiaro cos'altro potrebbe essere). Il risultato è insomma poco gradevole già in partenza, al di là dei contenuti modesti o meno della pellicola; la trama fila liscia - buona la tenuta narrativa del lavoro - per un'ora e mezza, verso un finale prevedibilmente lieto. Terza regia della Di Majo, già assistente di Mario Martone per L'amore molesto (1995); film esteticamente apprezzabile, ma dagli scarsi pregi ulteriori. Inevitabile il parallelo fra la Nanà della Buy e la più celebre Bridget Jones. 2,5/10.
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