Regia di Antti-Jussi Annila vedi scheda film
Il luogo è la Carelia, regione di confine fra la Finlandia e la Russia, l'epoca il 1595, i protagonisti sono un pugno di ufficiali russi e due fratelli del regno di Svezia, incaricati di firmare la pace e di disegnare i nuovi confini. Attorno a loro, sudiciume, taiga e una palude, sinistra e spaventosa, al centro della quale c'è un misterioso villaggio costruito attorno a una cupa sauna. Tutti hanno volti, mani, corpi, stracci, sporchi non solo della fatica di una guerra, ma colmi di sangue, di delitti atroci, di peccato. La sauna, nella tradizione finlandese, è luogo di purificazione, in cui viene immerso il nuovo nato e il cadavere, dopo la morte. Annila costruisce un film complesso, un horror metafisico, filosofico, uno spaventoso luogo di fantasmi, di occhi cavati dalle orbite, sopra la luce lunga, lattiginosa, gelida, di quei luoghi. Un film spesso difficile, legato a triplo filo alla cultura nordica, lontanissimo, in antitesi assoluta con l'horror americano, tanto per dirne una. L'opera è breve, quasi ottanta minuti, ma molto densa e nella sua lentezza, alla fine, ripaga, disturba e annichilisce. Tutto il puzzo del peccato e del sangue, quasi fosse un estratto dal "Faust" di Sokurov. Affascinante e diverso.
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