Regia di Antti-Jussi Annila vedi scheda film
Il confine. La necessità di porsi dei limiti o di fissarli innanzi al nostro avversario, al paese confinante contro cui si è combattuta una sanguinosa guerra fratricida (il confine "umano", ovvero sia quello convenzionale, non delimita quasi mai separazioni in grado di dividere veramente; molto di più al contrario avviene con quello naturale, posto forse da un lago, una montagna, un abisso, un oceano, cioe' da motivazioni oggettive e non ideologiche). Agli albori del 1600 due fratelli svedesi, un mite cartografo e il suo spietato e guerrafondaio fratello maggiore, hanno ricevuto il compito di percorrere le desolate terre di confine russo-svedese assieme ad una delegazione russa, per condividere con questi ultimi il tracciato definitivo del confine che ha suggellato la fine del conflitto. L'uccisione di un contadino parsimonioso e diffidente, reo di aver nascosto i viveri alla guarnigione, e la conseguente morte della giovane figlia rinchiusa crudelmente nella fossa delle scorte per accontentare il sentimento di vendetta giustizialista del fratello sanguinario, creano angosciose visioni nel fratello "buono", a cui appare sempre piu' ossessivamente dinanzi la figura indistinta ma terrificante della giovane vittima, tra le sterpaglie inanimate di una tundra affascinante quanto inospitale. Giunti ad un piccolo villaggio non segnato nelle carte, i due fratelli, insospettiti dal comportamento quasi surreale dei 73 abitanti del posto, si rifugiano nei meandri limacciosi, inquietanti ma quasi materni di una sinistra sauna incastonata nella palude, trovando in tal modo la via di una espiazione definitiva. Sauna è un film affascinante, enigmatico e girato con sapiente cura delle inquadrature che risultano spesso ricercate, seducenti e persuadono (erroneamente, ma tutto a vantaggio delle qualità registiche del giovane Antti-Jussi-Annila) l'occhio dello spettatore di trovarsi dinanzi ad una produzione di un certo budget. La funzione espiatrice della sauna, che produce un effetto quasi battesimale, non riesce tuttavia a scalzare di dosso ai due fratelli, soorattutto nel guerriero, quel senso di colpa che ora finalmente e pur troppo in ritardo lo attanaglia, soffocandolo con un liquido nero che come catrame gli si modella addosso, in pieno volto, cancellandone irreparabilmente i connotati. Non tutto è chiaro certo, ma il fascino di una ambientazione sinistramente inquietante e ammaliante (la sauna, cubo avveniristico ancora oggi, figurarsi per quei tempi, semi inghiottito dalle acque salmastre della palude come un asteroide appena atterrato, è una immagine davvero potente e difficilmente dimenticabile) e l'originale struttura conferita a questo anomalo horror storico/bellico, ne riescono a celare sapientemente le inevitabili spontanee riserve. Tra gli ottimi interpreti scorgiamo, in un piccolo ruolo, la fatina fiammiferaia Kati Outinen, indimenticata musa del genio finlandese Aki Kaurismaki.
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