Regia di Antti-Jussi Annila vedi scheda film
Oserei dire: perfetto. L'alchimia tra i vari ingredienti è dosata con una cura impeccabile, ne nasce così un'atmosfera ineffabile, eterea ma pregnante e carica di sottesi, metafore e parabole esoteriche. Le mani di Eerik sono solcate da un taglio cronico, una sorta di marchio del peccato che emerge dalla sua anima nera attraverso quella ferita sulla mano che ha ucciso 73 innocenti, tanti quanti sono gli abitanti dello sperduto villaggio che si trova al centro della palude. Ogni afflato richiama una dannazione, una preghiera o piuttosto un grido d'aiuto; dopo un inizio di respiro più storico e con un ritmo più lento, si entra nel mistero vero e proprio fatto di tinte horror e paranormali e nel finale si chiuderà il cerchio, mostrando a chi appartiene il sangue che tinge il corso d'acqua nelle scene iniziali. Grande fotografia, ottima sceneggiatura, bravi attori e dialoghi molto intensi; è un piccolo gioiello da vedere assolutamente.
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