Regia di Mario Costa vedi scheda film
Le peripezie infinite che il giovane Enrico, nella Francia del diciottesimo secolo, deve affrontare per ritrovare l'amata cugina Manon, destinata al convento.
Mario Costa è attivo come regista da oltre una decina di anni, quando gira questo Gli amori di Manon Lescaut, e ha già manifestato in più occasioni sia la sua passione per il melodramma che quella per la musica lirica. In questa pellicola riesce a coniugare nuovamente i suoi due chiodi fissi, riadattando il romanzo di Antoine François Prevost da cui Puccini aveva tratto la quasi omonima opera, e sfruttando peraltro le musiche pucciniane per la colonna sonora del film stesso. La sceneggiatura è un lavoro a più mani: reca infatti le firme del regista, di Alberto Albani Barbieri, di Tullio Pinelli, di Giuseppe Zucca e di Jacques Sigurd, nome che ci ricorda prepotentemente che questo film è una coproduzione italo-francese. Nel cast svetta d'altronde la parigina Myriam Bru come protagonista, a fianco di Roger Pigaut e di un cospicuo numero di interpreti del Belpaese come Franco Interlenghi, Marisa Merlini, Luigi Pavese, Paolo Poli, Aldo Silvani, Nerio Bernardi e Franco Scandurra. Alta retorica nei dialoghi, curatissime le scenografie (Emilio D'Andria) e i costumi (Giancarlo Bartolini Salimbeni), il ritmo è appena accettabile e le emozioni sono semplici semplici, come d'altronde il contesto richiede. Tutto il resto è mestiere. 3,5/10.
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