Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film
La teatralità interpretativa di Sofia Loren è passionale, mette in atto la gavetta fatta sul palcoscenico dove anche l’immenso Totò aveva voluto affiancarla. Qui, in una delle sue migliori interpretazioni, oscura anche la bravura di Mastroianni che si eclissa in modo quasi totale, quando divide il set con la grande Loren. Dal testo teatrale di Eduardo De Filippo Filumena Marturano, ne viene fuori una sceneggiatura impeccabile di un film che è ormai un cult per chi ama la Loren (soprattutto in coppia con Mastroianni) e il suo primeggiare dinanzi alla macchina da presa, in modo così naturale da farti dubitare sulla finzione di ciò che l’occhio guarda. Oltre all’ottima interpretazione della protagonista e ad una sceneggiatura risoluta, abbiamo anche una fotografia all’altezza dei tempi che rappresenta, ben utilizzata da Vittorio De Sica che ri-dirige un cast di attori preparati ad affiancare due primari della settima arte. Un buon esempio di testo teatrale adattato ai tempi più esigenti della settima arte, che coinvolge come se fossimo seduti sulla poltrona di un teatro. Una pellicola piacevole che ci regala alcune delle scene più belle del cinema italiano, come il memorabile monologo che Filumena sviscera, in cucina, all’amato Dummì che l‘ha usata una vita senza restituirgli nemmeno il minimo servigio finché l’amore non apre anche il suo cuore egoista.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta