Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film
Una rielaborazione abbastanza gratuita della commedia di De Filippo, il film ebbe anche la faccia tosta di essere dedicato alla memoria di Titina, morta da poco. Evidentemente i diritti furono venduti cari, ed caval donato non si guarda in bocca. All’epoca la critica non fu molto vellutata, giustamente, oggi nella santificazione loreniana tutto è giustificato, anche la barzelletta che ne è venuta fuori. Il titolo stesso è abbastanza scioccherello, rifacendosi al film di Germi, che viveva di ironia e satira, mentre qui si mistifica un sentimentalismo da vomito. Sceneggiatori pagati a peso d’oro, giustamente, ma il riscatto del tema è abbastanza scontato. De Sica ha sempre il pregio (grandissimo e da santo!!) di far recitare anche i santi, e qui la carta assorbente delle varie altre Filomene non mancano, che sembrano solo un collage di un imitatore.
Inizialmente l’ideuzza c’era, ma a seguire tutto crolla inesorabilmente; i flash back abbondano, anche per evitare la teatralità, ma non era questo lo stratagemma giusto.
Tutto organizzato per una raccolta di premi, meno male che i più importanti sono saltati, giustamente, anche se dobbiamo ricordare che l’anno precedente era stato vincitore di Oscar un film come Ieri Oggi e Domani
Trama che non ha problemi, i problemi sono venuti con l'adatttamento a personam (vi ricorda qualcuno in questi periodi!!)
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