Regia di Neil Marshall vedi scheda film
Trasposizione di una delle vicende belliche più drammatiche della storia di Roma, resa da una efficace regia nuda e cruda che non risparmia davvero violenza e pessimismo, ma si riserva un finale meno cupo del previsto che riesce a ridare quel briciolo di speranza nell'umanità, qui descritta con tinte di assoluta negatività.
La conquista della Britannia fu per i Romani una vera grana, il fallimento più disastroso e penoso in termine di vite umane e di crisi politica. Il maggiore ostacolo, oltre all'ambiente ostile e ignoto, fu rappresentato dall'indomabile furia delle popolazioni indigene, che non si piegarono mai agli invasori, ed anzi riuscirono dapprima a farli arretrare e poi desistere del tutto.
La sceneggiatura si concentra sull'annientamento dell'ultima temeraria legione romana che cercò di combattere i Pitti e fu letteralmente decimata.
Battaglie campali e sanguinosi duelli, paesaggi selvaggi e riti magici, tradimenti e legami di onore: la trama non si sofferma su un unico argomento o personaggio, a dispetto del titolo che mette in risalto il protagonista intepretato da un intenso e muscolare Michael Fassbender, il quale apre e chiude il film.
Notevole la prova della bella e affascinante Olga Kurylenko, che spesso ruba la scena ai colleghi grazie ad un personaggio misterioso, sensuale e pericolosissimo di guerriera spietata e sanguinaria.
Buona la fotografia che scandisce le scene e ben fatte ricostruzioni di trucchi e costumi.
Per gli appassionati di storia e dei film guerreschi.
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