Regia di Lucien Jean-Baptiste vedi scheda film
Jean-Gabriel (Lucien Jean-Baptiste, protagonista e regista del film) è un antillano trapiantato in Francia che trascorre il suo tempo tra gli amici al bar e le scommesse alle corse dei cavalli. La scommessa più rischiosa arriva quando, in occasione di una delle sue tante fanfaronate, promette a moglie e figli di portarli in vacanza sulla neve, nonostante la famiglia sia perennemente in bolletta. Con qualche espediente ci riuscirà ma ne riceverà anche una lezione di vita.
Esiste una legge scientifica poco nota che ha lo stesso rigore di quella di Archimede sui liquidi o di quella di Keplero sull'orbita dei pianeti: quando una commedia è campione di incassi in Francia, vuol dire che qui da noi fa piangere. Già, perché come era accaduto con Louise Michel, Travaux - Lavori in casa, Giù al Nord e I visitatori, anche con La prima stella i transalpini dimostrano di avere il senso dell'umorismo della Wermacht a Buchenwald. L'inclinazione comica dei nipotini di De Gaulle in questa occasione si avvita sulla commedia etnica, con gli antillani a giocare la parte degli zulù fuori posto nelle esclusivissime Alpi francesi: il tutto condito con un registro grottesco di facciata con frequenti scivoloni nella slapstick d'antan, senza neppure una sola occasione di risata.
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