Regia di Riccardo Grandi vedi scheda film
Storia on the road, tratta da una pièce teatrale, fatto che già in partenza sembra un ossimoro. Nicolas Vaporidis (anche produttore) è un esploratore dei sentimenti, viaggiatore ai confini del mondo per scrivere su commissione una guida sui luoghi romantici e salvare la storica libreria della madre, sommersa dai debiti. E allora via che si va, insieme alla voce fuoricampo, verso la morale, sempre quella, che in viaggio si scopre soprattutto se stessi e che l’amore è l’avventura più grande. La formula dell’operina prima di Riccardo Grandi è quella del teen movie, che però prova a uscire dal Raccordo Anulare per tentare le strade impervie del racconto di formazione e volare alto. C’è la ragazza fuoristrada che è promessa sposa, ma dopo un quarto d’ora già si è innamorata di quello sbagliato, mentre i padri non hanno capito nulla e le mamme imbiancano. Dalle Ramblas alla cenetta sulla Senna, dalla Scozia all’Olanda, le ovvietà sono dietro l’angolo, in agguato come un brigante di strada: l’allegra scampagnata mette insieme un collage di cartoline e tramonti, scenette eroticomiche e personaggi con lo spessore delle figurine. E finisce per non andare da nessuna parte. Mentre a noi viene da pensare che Moccia, al confronto, ha la verve di Woody Allen.
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