Regia di Jean-Pierre Jeunet vedi scheda film
Uscito in Francia ormai più di un anno fa, a un lustro di distanza da Una lunga domenica di passioni, ecco finalmente l’ultimo film di Jeunet. In una Parigi carica di colore, ma meno cartolinesca di quella di Amélie Poulain, Bazil, commesso in una videoteca e orfano di padre vittima di una mina antiuomo, finisce colpito dalla pallottola vagante di una sparatoria mentre guarda in negozio Il grande sonno di Hawks. Sarà sostituito da una ragazza che al noir preferisce l’animazione di Tex Avery e infatti la sua vita di sopravvissuto per miracolo, un po’ rimbambito dalla pallottola rimastagli in testa, prende una piega cartoonesca. Bazil incontra un gruppo di artisti di strada e con loro progetta un’ingegnosa vendetta contro due fabbricanti d’armi, che metterà l’uno contro l’altro. Fiaba moderna ma non stucchevole (non mancano elementi grotteschi come una collezione di reliquie di dittatori e una sequenza in un peep show), L’esplosivo piano di Bazil è popolato di contorsionisti, uomini cannone, dattilografi che parlano per proverbi e muti scultori di automi (le magnifiche sculture meccaniche sono realizzate dall’artista francese Gilbert Peyre), tutti trattati con ironia e affetto contagiosi, in un esilarante tripudio di invenzioni.
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