Regia di Jean-Pierre Jeunet vedi scheda film
Gustosissimo ritorno dietro la macchina da presa del talentuoso Jean-Pierre Jeunet, "L'esplosivo piano di Bazil" è un film che mi ha lasciato piacevolmente sorpreso. Commedia dai contorni fiabeschi, il film del regista francese cala ancora una volta il proprio spettatore in quel mondo immediatamente riconoscibile, colorato a tinte pastello e popolato da personaggi eccentrici che hanno fatto la fortuna di pellicole come "Delicatessen" od "Il favoloso mondo di Amélie". Cicerone, mattatore ed indiscusso (anti)eroe di questa nuova avventura è lo sfortunato ma dolcissimo Bazil, eterno bambino con un debole per Marlowe ed un conto in sospeso con produttori e trafficanti d'armi che gli portano via nell'ordine : padre, infanzia, lavoro, casa e quasi la vita lasciandogli un souvenir di piombo in piena testa. Solo e senza nulla da perdere, è proprio quando meno se l'aspetta che il nostro avrà modo non solo di avere un po' di giustizia ma di trovare anche una nuova famiglia in una irresistibile combriccola di senzatetto. Ennesima variazione sul tema pressoché universale inaugurato da Kurosawa con "La sfida del Samurai", Jeunet orchestra con stile e personalità una vendetta sui generis che non ricorre a violenza o morti ammazzati ma piuttosto a valori universali come solidarietà, amicizia ed amore, il tutto senza risultare mai stucchevole o ruffiano. Merito di un soggetto brillante ma essenziale dove a farla da padrone sono soprattutto le immagini ed una serie di trovate che, in un momento in cui il cinema tende ad autoriciclarsi, fanno gridare al miracolo. Settima arte che guarda al passato con intelligenza, rielaborando con originalità ed avvalendosi di una messa in scena moderna, sfarzosa ed affascinante che ha i suoi punti di forza in fotografia e scenografia. "L'esplosivo piano di Bazil" diverte ed intenerisce senza mezzi termini ma non per questo perde il contatto con la realtà ricordandoci ironicamente (e non) che il male esiste, se la passa molto meglio della media ed imperversa impunemente nelle nostre città. Grande cast che, oltre al feticcio Pinon ed ai sempre efficaci Dussolier, Marielle e Moreau, ci dà la possibilità di assistere a quella che forse è la migliore prova di Dany Boon. Un bel film dunque, sicuramente appropriato per queste feste natalizie, magari abbinato a qualcosa di Gilliam e Burton.
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