Regia di Jean-Pierre Jeunet vedi scheda film
il buon jean-pierre gioca a trattarmi come un bambinello a cui mostrare le cose del mondo nel modo più semplice possibile. perchè al mondo esistono le persone buone e magari un pò semplici come bazil e i perfidi come i personaggi dei mercanti d'armi, o per meglio dire venditori di morte. la trama è seplicissima. a bazil le armi ammazzano il padre, rendono di conseguenza folle la madre che deve essere internata in un manicomio e lo fanno crescere come un orfano fino a quando un giorno si becca una pallottola nel cervello. da qui il buon jean-pierre mi trasporta nel suo mondo un pò circense popolato di diseredati che vivono ai margini della società e che si riuniscono in famiglie allargate per poter sopportare meglio le angherie della vita. si ride di gusto nel film di jean-pierre, e anche di ghignate cattivelle come per la collezione di reliquie di personaggi politici e dittatori del personaggio di dussolier. è legittimo che bazil sia risentito nei confronti dei due mercanti d'armi contro i quali scaglia la sua ira funesta finalizzata a rovinarli in quanto venditori di morte senza rimorsi o rimpianti. buona l'interpretazione del funambolo dany boon, un pò pagliaccio triste, un pò mimo, ma naturalmente superlativa l'interpretazione dell'immenso andrè dussolier e del suo doppiatore italiano che adoro. otttimo anche nicolas marie, dominique pinon e gradevole rivedere jean-pierre marielle. un pò sprecata la moreau.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta