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Roundhay Garden Scene

Regia di Louis Aimé Augustin Le Prince vedi scheda film

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La recensione su Roundhay Garden Scene

di FABIO1971
10 stelle

Louis Aimé Augustin Le Prince, nato a Metz nel 1842, una vita da giramondo tra Francia, Inghilterra e Stati Uniti (senza contare la laurea in chimica all'università di Lipsia), introdotto all'arte della fotografia dagli insegnamenti nientemeno che di Louis Daguerre, amico del padre, vanta un primato di fondamentale rilevanza storica: non solo diresse il 14 ottobre 1888 i due secondi di durata di questo Roundhay Garden Scene (a cui collaborarono, come attori, i suoceri Joseph e Sarah Whitley, il figlio Adolphe e l'amica di famiglia Harriet Hartley), ovvero il primo film in assoluto della storia del cinema, ma lo girò con una cinepresa ad una lente (anche se gli Stati Uniti, diversamente da Francia e Gran Bretagna, gli riconobbero soltanto il brevetto, a gennaio del 1888, per una cinepresa a sedici lenti). Quando ebbe la possibilità di visionare gli esperimenti sulle immagini in movimento di Eadweard Muybridge (il celebre set di "cronofotografie" che costituiva The Horse in Motion), anticipando i contemporanei studi di William Friese-Greene sul "Biofantascopio" (preludio al "Kinetoscopio" brevettato da Thomas Edison), Le Prince iniziò la sua personale battaglia per il riconoscimento ufficiale delle sue fondamentali ricerche, battaglia condotta dal New York Institute for the Deaf (la scuola per non udenti in cui lavorava sua moglie e nei cui laboratori perfezionò la sua invenzione) e che lo vide soccombere, in tutti i sensi, rispetto, ad esempio, ad Edison (che non incontrò alcun problema ad ottenere lo stesso brevetto che venne rifiutato a Le Prince), a causa della sua prematura e misteriosa morte. Girato nel giardino di Oakwood Grange, ovvero la casa (demolita nel 1972) dei suoceri di Le Prince a Roundhay, un sobborgo di Leeds, in cui parenti e amici vengono ripresi mentre camminano sorridenti, Roundhay Garden Scene possiede, nonostante la durata infinitesimale, un'incredibile dinamicità, ottenuta attraverso i movimenti in tondo dei personaggi: si potrebbe abbozzare, in merito, un'ipotesi di precisa scelta stilistica, ovvero un intervento dell'autore nel definire il tipo di movimento che gli attori avrebbero dovuto compiere, ma sono troppo pochi gli elementi oggi in nostro possesso per comprovare l'effettiva attendibilità dell'affermazione. In questo senso, invece, si rivelerà di più immediata valutazione il successivo Traffing Crossing Leeds Bridge, il secondo film realizzato da Le Prince prima della sua morte, in cui la macchina da presa, dalla finestra di un palazzo, si "limiterà" a registrare il passaggio di pedoni e carrozze sulla strada. Lo storico Christopher Rawlence, nella sua fondamentale biografia The Missing Reel: The Untold Story of the Lost Inventor of Moving Pictures (scritta nel 1990, dopo un documentario omonimo per Channel Four realizzato l'anno precedente dallo stesso autore), tentò di far luce (pur limitandosi solo ad azzardare alcune ipotesi) sulle vicende che condussero Le Prince alla morte. Partendo dall'aura maledetta che ammanta Roundhay Garden Scene (dopo solo dieci giorni dalla realizzazione del film, infatti, morì la suocera di Le Prince, il regista scomparve il 16 settembre 1990, mentre il figlio Adolphe venne trovato morto nel 1902 a New York), Rawlence, oltre a rendere il doveroso tributo al regista-inventore, rivela alcune fondamentali notizie: ultimata a Leeds una seconda versione della sua cinepresa ad una lente, prima di prendere armi e bagagli e partire per New York (dove viveva la moglie e dove avrebbe dovuto proiettare in pubblico i suoi esperimenti per vedersi finalmente riconoscere l'agognato brevetto), Le Prince affrontò un breve viaggio in Francia per salutare alcuni amici ed il fratello, che viveva a Digione: era il 16 settembre 1890 quando venne visto l'ultima volta, vivo e ad un passo dalla fama, mentre saliva sul treno Digione-Parigi. Corpo e bagagli non vennero mai più ritrovati, mentre i primi rapporti della polizia sentenziarono che si trattava di suicidio, motivandolo col fatto che Le Prince si trovava sull'orlo della bancarotta. Alcuni storici e critici francesi degli anni Sessanta proposero alcune fantasiose spiegazioni della scomparsa di Le Prince (come la vergogna per la propria - presunta - omosessualità), avvalorando comunque la tesi del suicidio. Fu Rawlence, però, ad avanzare un'ulteriore, inquietante ipotesi, spalleggiato dai sospetti dei parenti di Le Prince: ovvero che fu Edison, in seguito alle dispute legali per l'assegnazione dei brevetti, a far rapire e a far assassinare il regista (e a togliere di mezzo nel 1902 anche il figlio Adolphe, che un paio di anni prima aveva testimoniato in tribunale proprio contro Edison per vedere rivendicati i diritti del padre). Non si tratta di pettegolezzi da cronaca nera, perchè la tesi sottoscritta da Rawlence è comunque quella del suicidio, ma i sospetti della moglie di Le Prince, da lui scoperti in alcuni diari dopo una visita agli stabilimenti di Leeds in cui lavorò il regista, non avevano mai trovato spazio nelle cronache sull'argomento. Nel 2003, infine, negli archivi della polizia di Parigi, venne rinvenuta la fotografia del cadavere di un uomo, terribilmente somigliante a Le Prince, morto annegato. Probabilmente la verità rimarrà per sempre sconosciuta: eterni, invece, resteranno i due secondi di Storia di Roundhay Garden Scene.

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