Regia di Neil Jordan vedi scheda film
Costantemente in bilico fra due mondi - mare e terra, nonchè sogno soave e dura realtà - il film diretto, con discreta maestria, da N.Jordan trova il proprio (fragile) architrave nell’instabile equilibrio che intercorre fra il seducente appeal di una “ninfa” marina, la dolce mitezza di un padre in via di redenzione, la ruvida diffidenza di una micro-comunità irlandese e la radiosa vitalità di una bambina costretta a sognare quotidianamente, più che (semplicemente) a vivere. Un equilibrio la cui potente resa visiva viene immortalata da una fotografia (color del muschio selvatico) eccelsa, i cui contrasti di luce ed ombra spandono malia e danno profondità al mistero. Nella parte terminale, tuttavia, all’avvertito bisogno di offrire un fondamento razionale alla storia non fa da sponda una scrittura adeguata (in quanto, piuttosto, confusa e poco plausibile rispetto a taluni approdi narrativi). Sicchè la patina un po’ magica (da leggenda del nord) che aveva avvolto il film fin dal principio, abrasa in fretta e furia, viene via al primo refolo di realismo.
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