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Ondine. Il segreto del mare

Regia di Neil Jordan vedi scheda film

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La recensione su Ondine. Il segreto del mare

di supadany
6 stelle

Film, rimasto ingiustamente lontano dalle sale italiane, che prometteva molto bene prima di contorcersi troppo lungo il finale, non tra le migliori performance di Neil Jordan (regista a volte capace anche di grandi cose), ma in ogni caso contraddistinto da un’atmosfera a tratti anche magica che mescola con una certa disinvoltura favola, leggende lontane e realismo contemporaneo.

Syracuse (Colin Farrell) è un solitario pescatore irlandese che non se la passa molto bene, dato che è separato dalla moglie alcolizzata e che sua figlia è costretta su di una sedia a rotelle in attesa di un trapianto di reni.

Ma un giorno incappa letteralmente in una donna (Alicja Bachleda) emersa dal mare e la sua vita cambia radicalmente in meglio tanto che in giro tutti credono sia una leggendaria creatura marina.

Bello credere nelle favole, purtroppo la realtà spesso finisce col diventare di ben altro stampo.

Un golfo irlandese con una foschia alta e perenne, e con un piccolo borgo di pescatori alle spalle, fornisce un’ambientazione caratteristica che ben si abbina alle tante sfumature presenti nella storia.

Funziona soprattutto l’atmosfera che sfiora ripetutamente la magia, ma anche il risveglio della realtà (molto meno felice ed assai più difficoltosa) porta in parte i suoi frutti.

Purtroppo alla resa dei conti la struttura diventa improvvisamente un po’ traballante (ad esempio il ritorno all’alcol del protagonista mi è parso poco credibile, così come il suo distacco, e poi riavvicinamento, a Ondine) e caotica (troppi cambi di direzione scarsamente percepibili), troppi pezzi finiscono al loro posto troppo facilmente, non che il finale in se demeriti, ma è il come viene costruito a non convincere appieno.

Ciò però non toglie al film tanti altri meriti, oltre a quelli già menzionati, abbiamo una fotografia molto bella (firmata da Christopher Doyle), alcune riprese di rara bellezza (vedi quelle a pelo d’acqua), un Colin Farrell selvaggio e sensibile (abbinamento che non può lasciare distanti i cuoi femminili), una musa incantevole che sembra davvero un frutto di una natura lontana ed una realtà complicata (tra alcol, malattia e ristrettezze economiche) che con un po’ di (presunta) magia può assumere connotati anche molto diversi ed in breve tempo.

Dunque direi che questo “Ondine” è un lavoro interessante, parzialmente deludente solo sul più bello (che però, in quanto tale, è parecchio importante) e con alcuni squarci cinematografici da far perdere il fiato.

Pittoresco.

Su Neil Jordan

Gestisce bene tutta la storia fino quasi in fondo, quando non riesce a dare una rappresentazione del tutto convincente (ok i risvolti della storia, ma mi è parso un pò distaccato). 

Su Colin Farrell

Decisamente in parte.
Ha fascino da selvaggio da vendere, non gli vengono chieste grandi movenze espressive e così è più facile colpire il bersaglio grosso.
Bravo.

Su Alicja Bachleda

Bellezza di tutto rispetto.
Bella parte ambigua, recitazione all'altezza della situazione (aiutata da una guida che sa cosa fare e come farlo).

Su Tony Curran

Sufficiente.

Su Stephen Rea

Più che sufficiente.

Su Dervla Kirwan

Sufficiente.

Su Alison Barry

Bella parte, discreta la sua prova (anche in questo caso il manico del regista incide parecchio).

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