Regia di Neil Jordan vedi scheda film
L' ultimo lavoro di Neil Jordan ha senz' altro il pregio di riportare il regista ad interagire con la sua principale fonte d' ispirazione e cioè con la sua amatissima terra natia. "Ondine" è una favola intrisa d' Irlanda che parla di uomini di mare e di sirene, d'amore e di speranza ma che allo stesso tempo ci offre incursioni e riflessioni su drammi ben più materiali come la malattia, l' alcolismo, la disperazione e la voglia di ricominciare. Syracuse è un umile pescatore che ha smesso di bere per il bene di una figlia precocemente sveglia ed adorabile ma affetta da una disfunzione renale che la costringe su una sedia a rotelle (motorizzata) ; in un giorno di lavoro come un altro, gli capita di raccogliere dall' oceano una giovane e bellissima donna in fin di vita che al risveglio non ricorda nulla di quanto accadutole prima del salvataggio. Rifugiatasi a casa del brav'uomo, la ragazza ribattezzata Ondine, alimenta il suo alone di mistero in tutta la cittadina grazie alla figlia di Syracuse che la idealizza come una selkie, ovvero una sorta di sirena in grado di portare amore e fortuna al proprio salvatore. Inutile dire che la realtà dei fatti abbia dimensioni decisamente più terrene e che la parte finale del film provveda a ridimensionare l' intero alone fiabesco, efficacemente costruito nella prima ora, aggiungendo complicazioni, separazioni e persino un possibile antagonista. La vera pecca della pellicola è tutta qua, nel suo voler razionalizzare a tutti i costi una storia che sfumata e più incerta avrebbe mantenuto un fascino tutto suo. Buona comunque la prova del cast e bellissima la fotografia, ulteriormente valorizzata da uno scenario "naturale" difficilmente scovabile altrove.
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