Regia di Nicholas Stoller vedi scheda film
Il giovane ed imbambolato Aaron viene costretto dal dispotico capo Sergio ad accompagnare la sballata rockstar Aldous Snow da Londra a Los Angeles. Tra droghe e sesso, gli opposti caratteri dei due improvvisati compagni di viaggio si scontreranno ripetutamente fino all'inevitabile e prevedibilissimo volemose bene finale (e non venitemi a dire che ho spoilerato: dopo cinque minuti di visione del film, anche un bimbo capirebbe dove si vuole andare a parare). Nato da una costola del suo precedente e passabile "Non mi scaricare" (del quale riprende il personaggio di Aldous), Nicholas Stoller tenta di riproporre l'agrodolce mistura di volgarissimi eccessi e stucchevole buonismo che ormai è una sorta di marchio di fabbrica delle produzioni di Judd Apatow, ma l'alchimia stavolta non gli riesce e "In viaggio con una rock star" ben presto deraglia in una comicità di grana molto grossa, una sorta di demenziale caciarone e chiassoso che non strappa mai la risata, imbarazzante più che divertente. Costretto nei panni del pacioccone imbranato, Jonah Hill non riesce mai a liberare il suo potenziale comico, Russell Brand è insopportabile come sempre, semplicemente sprecati Colm Meaney e Rose Byrne. Ancora un'occasione buttata al vento di girare una decente commedia sul rock: invece di assistere a questa trita elencazione di luoghi comuni, molto meglio rivedere per l'ennesima volta il buon Jack Black alle prese con i mocciosi di "School Of Rock". Un passo indietro per il regista inglese: una stella e mezza.
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