Regia di Benoît Pétré vedi scheda film
Il titolo originale guarda a Thelma & Louise trasformando la coppia in trio (tutt’altro che adorabile) di 50enni, le highway americane nelle strade di campagna francesi e la fuga da tutto (e in particolare dai maschi) in uno scalcagnato viaggio verso il matrimonio di un uomo che, in qualche modo, è importante per ognuna delle tre. Che sarebbero Gabrielle, mangiauomini con tendenza al leopardato, Chantal, timida promoter del supermarket con un marito bastardo, e Nelly, sciroccata prof d’inglese divorziata da anni. Il regista Pétré dedica la sua opera seconda a sua madre «e a tutte le altre»: c’è da sperare che le signore in questione non lo vedano mai. Il presunto viaggio on the road che diventa metaforico percorso di emancipazione dagli uomini ingrati è infatti intriso di malcelato maschilismo: più che omaggiarle, Pétré sbeffeggia le sue protagoniste relegandole in ruoli zeppi di cliché, umorismo triviale e gag squallide, come se l’unico obiettivo delle tre donne “liberate” fosse rimediare un po’ di sesso (se Gabrielle, la più vorace, scambia favori sessuali con prestazioni dal meccanico, le altre due si masturbano con lo spazzolino elettrico e raggiungono l‘orgasmo con fantasie erotiche a occhi aperti). Spiace vedere un’icona come Jane Birkin prestarsi anima e corpo (generosamente offerto, splendidamente segnato dall’età) in un prodotto deteriore e perfino offensivo verso il pubblico femminile.
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