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L'uomo fiammifero

Regia di Marco Chiarini vedi scheda film

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La recensione su L'uomo fiammifero

di uccio
7 stelle

Ha il sapore della favola per bambini il film di Marco Chiarini e proprio ai fanciulli capaci ancora di meravigliarsi e credere nella magia delle cose che non sono è rivolta questa storia ambientata nelle campagne d'Abruzzo. La vicenda è velata da un fondo di tristezza nonostante Simone (Marco Leonzi), l'undicenne protagonista, sia un bambino vivace e positivo. Purtroppo Simone ha perso la mamma, vive in un casolare con il suo burbero papà (Francesco Pannofino) capace di gesti d'affetto come di scatti di rabbia, in fondo il suo papà deve elaborare la stessa perdita subita da Simone.

Tra i ricordi più vividi di Simone legati alla madre c'è quello della magica figura dell'Uomo Fiammifero, eterea presenza spesso invocata in passato dalla donna durante gli spensierati momenti di gioco con il figlio. Concretizzato sotto forma di pupazzo, l'Uomo Fiammifero è per Simone una sorta di ossessione ancorata al ricordo della madre, un'ossessione divenuta ricerca attiva di indizi al fine di poter finalmente incontrare il magico omuncolo, non fosse altro che per dimostrarne l'esistenza allo scettico padre.

L'uomo però ha altro a cui pensare, la famiglia è povera ed è costretta ad accudire gli animali della fattoria per conto dei ricchi proprietari, qui personificati nella figura dell'antipatico adolescente Rubino (Davide Curioso). Mentre Simone continua ad estraniarsi dalla realtà in compagnia di amici sui generis come Giulio Buio (Matteo Lupi), che non si vede mai alla luce del sole, ocraM (Armando Castagna), il ragazzo che vive al contrario e Dina Lampa (Anastasia Di Giuseppe), che si accende e si spegne come una lampadina, in campagna arriva la bella cugina del bieco Rubino, la giovane Lorenza (Greta Castagna). Sarà proprio lei a entrare in empatia con Simone e ad appassionarsi alla sua stramba storia.


Girato con pochi mezzi il film si affida al mestiere di Pannofino e a un mix di tecniche apprezzabile in un film low budget come questo. Semplici sequenze animate si contrappongono di tanto in tanto alla messa in scena live action andando a creare quello stacco realtà/magia che tutto sommato nell'opera di Chiarini funziona bene. Il cast di bambini, direi a occhio tutti all'esordio o quasi, è capace di dare credibilità a questa vicenda a misura di bambino in un contesto dove anche al dolore più grande è necessario reagire, per un bambino è forse più semplice farlo con la magia, con la fantasia, in scenari lontani dalla realtà che possano assolvere comunque alla funzione di crescita e di superamento delle difficoltà.

Nonostante le fondamenta del film muovano da un evento traumatico, la vicenda e i suoi protagonisti sono solari e capaci di affrontare un tema difficile per i bambini, almeno a livello emotivo, nella giusta maniera e con la giusta misura. Visto con gli occhi di un bambino questo film, come tante altre cose, dimostra ancora una volta quanto la magia e la voglia di sognare siano caratteristiche indispensabili per un'infanzia serena, e quanto sia un dovere per noi adulti cercare di non inaridire questo aspetto delle vite dei nostri bambini.

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