Regia di Patrizio Gioffredi vedi scheda film
Più che un omaggio al poliziottesco, La banda del brasiliano ha un respiro funereo che si alimenta dai residui del cinema italiano degli anni 70. La stessa colonna sonora, che si rifà ai motivi di quella stagione, compone quasi una danza ritmata di spettri che volteggiano attraverso le locandine dei film sul muro (tra cui La banda del gobbo e Roma violenta) e che prendono forma attraverso i volti/fantasmi del genere tra cui quello di Carlo Monni, ispettore prossimo alle pensione e quelli dei rapitori che sequestrano un impiegato. Sullo sfondo il ritrovamento del corpo di un bambino di 10 anni avvenuto nella periferia di Prato. Realizzato in digitale con un budget di circa 2 mila euro da parte del collettivo John Snellinberg Film con la regia di Patrizio Gioffredi, il film non è un tentativo di resuscitare quel periodo ma ne sottolinea piuttosto l’irripetibilità e si spinge anche a una ribellione contro la generazione dei padri (i “cinquantenni”) senza scadere nell’analisi del malessere generazionale. Certo, sono presenti anche numerose ingenuità ma anche delle buone intuizioni (il set toscano in un luogo astratto) arricchite da una sincera passione e da un entusiasmo contagioso.
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