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Crank: High Voltage

Regia di Mark Neveldine, Brian Taylor vedi scheda film

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La recensione su Crank: High Voltage

di Paul Hackett
8 stelle

Chev Chelios, una sorta di supercriminale dalla prorompente fisicità, viene catturato dalla mafia cinese allo scopo di espiantare i suoi organi e trapiantarli nell'anziano boss Poon Dong. Dopo che il suo cuore è stato sostituito da un organo artificiale, Chelios riesce a fuggire e si mette alla ricerca del capomafia, con l'unico problema di dover ricaricare, continuamente e nelle maniere più fantasiose, la batteria dell'aggeggio che ha in petto. Rispetto a "Crank", la prima puntata della mini-saga della quale "Crank: High Voltage" costituisce una sorta di sequel-fotocopia, la pellicola della coppia Neveldyne-Taylor è ancora più irresistibile, movimentata, colorata, esagerata, eccessiva, assurda, esilarante. Roba orgogliosamente di serie B, ma senza citazionismi compiaciuti o virtuosismi masturbatori, soltanto puro e semplice divertimento, con una regia adrenalinica e degli attori assolutamente adatti ai rispettivi ruoli (un vero schianto Amy Smart, che si concede generosamente in diverse sequenze abbastanza porcellone). Ottima anche la martellante colonna sonora di Mike Patton, ex cantante dei Faith No More. Da notare infine un particolare bizzarro: "Crank" non ha portato molta fortuna a David Carradine e Corey Haim, qui impegnati in piccoli ruoli e scomparsi poco tempo dopo. Pur con tutti gli ovvi limiti di un'opera simile, "Crank: high voltage" resta un filmetto divertentissimo: tre stelle piene, arrotondiamo per simpatia a quattro..

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