Regia di Mark Neveldine, Brian Taylor vedi scheda film
Un uomo deve recuperare il cuore rubatogli da un potente gangster.
PREMETTO CHE NON HO VISTO IL PRIMO FILM PER CUI PROBABILMENTE CIÓ CHE DICO È TUTTA ROBA GIÁ PRESENTE IN QUEL FILM, IN OGNI CASO:
Una genialata unica nell’universo, in genere l’azione divora tutto del film, manca enfasi, l’umorismo è piatto, i drammi suppliscono semplicemente ad esigenze di sceneggiatura; la soluzione? mandare letteralmente tutto a quel paese.
Affrontare un film d’azione come il genere richiede: ponendo tutto sul piano del superficiale, e quando qualcosa è superficiale tutto diventa meno serio, quando qualcosa non ha esigenze di coerenza allora puoi permetterti tutto.
In questo caso specifico l’esagerazione si tiene stretta a tutto il resto, infinite dosi d’emozione dall’inizio alla fine con la semplice scusa del fatto che niente ha bisogno di essere giustificato o spiegato, d'altronde è un film d’azione, la profondità manca per definizione.
Il vero segreto di Crank però sta nel protagonista, troppo serio e drammatico per essere messo in ridicolo, ed effettivamente è questo che succede: il povero Chev Chelios ne passa di cotte e di crude dall’inizio alla fine e sopporta tutto con un’ inesorabile aria da duro incorruttibile, irrefrenabile, indistruttibile.
C’è di tutto senza uno straccio di freno, dall’azione più serrata all’umorismo più nero e scompisciante, dallo spatter più disgustoso alla crudeltà più nera, da una realtà grottesca fino all’umorismo ad una serie di cattivi veramente senza scrupoli, un viaggio nel cinema di serie B progressivamente adrenalinico, imperdibile.
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