Irène, novella Medea, abbandona la sua terra per sposare il francese Jason e va a vivere con lui nella banlieu di Parigi, dove insieme gestiscono un bistrot. Qui, però, lei si sente una straniera che ha rinnegato la sua terra, inoltre Jason l'abbandona per una donna francese di buona società. Rimasta sola con le bimbe e Martha, la giovane muta che ha portato con sé dal paese natio, si vendica di Jason concedendosi ai clienti del bistrot e perde le figlie a causa della cattiva condotta. Ma a differenza della Medea del mito...
Note
Ispirato al regista da Isabelle Huppert, si interroga sul senso della figura di Medea oggi, aggiornando il mito alla condizione attuale delle donne e degli immigrati.
Il miracolo della Medea del titolo è quello di ribellarsi al tragico senso di predestinazione che anima la tragedia di Euripide riletta più volte dall'antichità ad ora.La rilettura di De Bernardi è abbastanza inedita.La Medea del titolo è Irene,straniera che si trova a vivere in terra francese,nello squallore della banlieue parigina gestisce un bistrot assieme… leggi tutto
La Huppert è ormai una musa della settima arte, e si può permettere di fare tutto, ed è lei che dà il vero spessore a tutta l'operazione, la stessa attrice produce schierandosi con una visione non facile del cinema di De Bernardi. Il regista ammette che l'ispirazione è venuta direttamente dall'attrice ed ha tenuto conto di tutta una rappresentazione… leggi tutto
questo film dovevo vederlo gia' qualche mese fa,ma lo persi,ora che l'ho visto mi e' sembrato quasi in presa diretta ed oltre che vedere la Medea dei nostri giorni (ben interpretata dalla Huppert),gironzolare per le vie,giocare a biliardo,cantare in un nightclub o simile e avere una vita famigliare sinceramente,oltre questo non e' che abbia visto molto di piu' interessante.voto.5.5. leggi tutto
La figura femminile, nel cinema di Tonino De Bernardi, è il fulcro della passione e della fantasia, ma anche un punto fermo e vitale nella tetra agonia del mondo. La donna è la roccia nella corrente, l’emblema della solitudine e della forza, che si oppone alla cieca banalità dell’esistenza conservando in sé il coraggio di andare avanti, reinventandosi il…
La Huppert è ormai una musa della settima arte, e si può permettere di fare tutto, ed è lei che dà il vero spessore a tutta l'operazione, la stessa attrice produce schierandosi con una visione non facile del cinema di De Bernardi. Il regista ammette che l'ispirazione è venuta direttamente dall'attrice ed ha tenuto conto di tutta una rappresentazione…
questo film dovevo vederlo gia' qualche mese fa,ma lo persi,ora che l'ho visto mi e' sembrato quasi in presa diretta ed oltre che vedere la Medea dei nostri giorni (ben interpretata dalla Huppert),gironzolare per le vie,giocare a biliardo,cantare in un nightclub o simile e avere una vita famigliare sinceramente,oltre questo non e' che abbia visto molto di piu' interessante.voto.5.5.
Prodotto dalla stessa Isabelle Huppert con la sua società di produzione Les films du Camelia e diretto dal regista italiano più indipendente di tutti Tonino De Bernardi, questa rivisitazione moderna della tragedia greca ha qualcosa di miracoloso non solo nel titolo. L'incontro è magnetico grazie ad un'interpretazione viva e non teatrale e ad una regia strepitosa…
Quello che passa nella mente della protagonista di questo film merita un libro più che una recensione. Da vicenda tra due persone, da Spleen de Paris, diventa un racconto universale che interpella tutti sull'usabilità e sulla spietatezza del potere, su ciò che provoca in chi ne viene schiacciato, se ha la forza di resistere, quando un senso di straniamento si impadronisce di…
Il miracolo della Medea del titolo è quello di ribellarsi al tragico senso di predestinazione che anima la tragedia di Euripide riletta più volte dall'antichità ad ora.La rilettura di De Bernardi è abbastanza inedita.La Medea del titolo è Irene,straniera che si trova a vivere in terra francese,nello squallore della banlieue parigina gestisce un bistrot assieme…
Non ci sono abbastanza primi piani su Isabelle, accidenti! Imparare da Haneke e o da Chabrol! :-P Scherzi a parte, un'operazione riuscita a metà. Pretenziosa nella forma, con vezzi autoriali che solo qua e là si rivelano espressivi, si regge tutta sugli sforzi della Huppert di rendere attuale la tragedia di Medea, trasportata nella Francia post-colonialista. C'è un difetto…
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