Regia di Javier Fuentes-León vedi scheda film
Contracorriente è un'altra perla che arriva dal Sudamerica, in questo caso una coproduzione tra Perù e Colombia diretta da Javier Fuentes-Leon, esordiente nel lungometraggio dopo due corti di successo del 1997 e del 2004.
Il film prende in considerazione (con alcune analogie a Brokeback Mountain di Ang Lee, evanescenti e rimodellate) temi e caratteri universali: un microcosmo che riflette il macrocosmo, una situazione temporale e sentimentale che si ricollega alle tradizioni e al passato, sperando nel futuro, e che consolida i suoi legami con noi tramite miti già alla base, nel profondo del tempo e del mare, della nostra cultura.
E' in superficie ancora il modello del trio amoroso, ma più a fondo è una storia d'amore assoluto che si scontra con la stabilità e l'amore della famiglia di Miguel (C. Mercado) con la moglie Marieta (T. Astengo) e il loro piccolo figlio appena nato, con le tradizioni religiose del villaggio di Cabo Blanco, sulla costa del Perù, e soprattutto con l'interiorità e la coscienza di Miguel stesso, che pur vivendo appassionatamente la relazione segreta col pittore di Lima Santiago (M. Cardona, famosa star delle telenovelas colombiane, genere a cui è dedicato anche un breve omaggio nel film, dato che Miguel ama vedere quelle piuttosto che le partite di calcio) non riesce ad ammettere l'evidenza e dovrà combattere con una decisione drastica quando la situazione sarà inaspettatamente modificata. A Miguel in un primo momento sembrerà di vivere in una soluzione ideale e surreale, tra gli amori della moglie, del figlio e dell'amante, ma il destino metterà davanti a tutti la verità...
Cercando di non svelare troppi particolari importanti, aggiungo solo che Fuentes-Leon ha saputo incastonare la sua perla, scritta insieme a John August (sceneggiatore di Tim Burton) e a John Cooper, in una concezione esemplare del tempo e dello spazio, una stupenda "messa in scena" della natura sia dei paesaggi che delle persone, una immersione (anche letterale) negli ambienti, nelle usanze e nelle psicologie, nelle passioni indomabili e inoccultabili, passioni però costruttive e all'insegna dell'accettazione, della maturazione, del rispetto sia del singolo che della collettività, della consapevolezza, del saper rimediare ad errori e ingiustizie. Etica e umanità (saldezza virile) trattate con stile asciutto ma compartecipe, caloroso, commovente, naturale, sincero e genuino, erotico e dolce, doloroso e gioioso, realistico e fantastico: vedere per credere e lasciarsi trasportare dalla (contro)corrente.
Vincitore (tra gli altri) del premio del pubblico al Sundance Film Festival 2010 e candidato all'Oscar (già questa è una vittoria), Contracorriente è forse fin d'ora un piccolo classico, che tutti potrebbero e dovrebbero vedere, dai pescatori ai capi di Stato, dai laici a tutte le cariche religiose, educativo anche per gli stessi primi interessati. 8 1/2
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta