Regia di Debra Granik vedi scheda film
Ree ha diciassette anni ma non è un adolescente come le altre.
Vive nel buco del culo dell'universo, in una campagna dimenticata da Dio e dagli uomini nel Missouri e alla sua giovane età ha un carico di responsabilità da far tremare le vene nei polsi anche a chi è molto più grande di lei.
Deve badare alla madre che è malata e a due fratelli piccoli. Il tutto senza fonti di reddito, cercando di mettere insieme il pranzo con la cena un po' come capita, facendosi aiutare spesso dai vicini.
Altrimenti si soffre la fame. In silenzio.
Il padre è uno spacciatore finito in galera e Ree scopre un giorno che lui è uscito pagando la cauzione semplicemente ipotecando la casa e i loro terreni. Se non si presenta all'udienza , Ree e la sua famiglia perderanno tutto e lui naturalmente risulta assente all'udienza.E' scappato, non si trova da nessuna parte.
Ree ha una settimana di tempo per trovarlo , vivo o morto.
Perchè se è morto è giustificata la sua assenza al processo e quindi loro non perderanno nulla.
E' difficile vedere in un film americano tanto squallore e tanta miseria degna di un Paese del Terzo Mondo.
Un film come questo è trattato più o meno della polvere da mettere sotto il tappeto, così per dare un'aria pulita e ordinata alla casa.
Ree deve procurarsi letteralmente il cibo, quando non le viene donato. Altrimenti lei salta assieme alla sua famiglia il pasto o al massimo cucina quelle povere cose che può donare la terra.
Winter's bone ha l'aspetto di un western moderno ma non racchiude in sè il mito della frontiera o l'epica del Sogno Americano. E la colonna sonora country , assieme a una fotografia dai colori desaturati che appiattisce al grigio tutti i colori della natura colta nella stagione invernale, conferiscono al film un'aria ancora più spettrale.
Al massimo parla di un American Nightmare fatto di fabbriche di metanfetamine, famiglie disgregate solo dal vile denaro, una comunità chiusa e ottusa attenta solo a essere impermeabile verso tutto quello che proviene dall'esterno.
E Ree è un corpo estraneo e come tale viene trattato: viene minacciata, fuorviata, ingannata addirittura picchiata a sangue.
In un ambientazione ossessiva ed opprimente il film di Debra Granik scava nelle mostruosità racchiuse nelle viscere della provincia americana arrivando addirittura a un passo dalla deriva horror.
E' raro vedere un film in cui non ci siano le solite adolescenti patinate che piangono di rabbia solo perchè al ballo di fine anno si è appassita l'orchidea da portare al polso.
Ree è un personaggio vero, vivo, di carne e di sangue e va dato atto a Jennifer Lawrence di essersi calata alla perfezione in un personaggio difficile proprio perchè strettamente aderente a una realtà da lei neanche immaginabile.
Winter's bone non è il classico racconto di formazione : Ree è già bella che cresciuta, sovrastata da responsabiltà troppo grandi per lei.
Narra più che altro l'ostinazione di una diciassettene a cui hanno rubato il periodo più felice della sua vita, la sua volontà incorllabile di tenere unita quella famiglia ridotta a brandelli da malattie e scelte sciagurate.
Forse una lucina in fondo al tunnel c'è: ma è veramente dura raggiungerla.
(bradipofilms.blogspot.it )
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