Regia di Eric Rohmer vedi scheda film
Véronique fa un’ora di ripetizione a un ragazzino renitente (in francese “cancre” è un termine gergale per indicare uno studente somaro): prima i problemi di aritmetica, poi la composizione di un tema. Lui cerca di lavorare il meno possibile; lei all’inizio interpreta il ruolo del grillo parlante, poi piano piano si rende conto della sensatezza delle obiezioni di lui (perché allungare il brodo scrivendo banalità per riempire un certo numero di pagine, quando lo stesso argomento potrebbe essere svolto meglio in modo più stringato?); però non vuole ammetterlo, per non compromettere la propria momentanea autorità: lo ammonisce che da grande capirà il senso di ciò che ora è costretto a fare, ma lui non è convinto e, appena la maestra se n’è andata, torna a giocare a palla. Delizioso bozzetto che sembra uscito dalla mente di un Truffaut e invece appartiene interamente al giovane Rohmer: non un’apologia di Lucignolo, ma semplicemente una rivendicazione del diritto di ogni bambino all’infanzia.
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