Regia di Oliver Stone vedi scheda film
Credo che sia inutile pretendere da Oliver Stone opere raffinate, realizzate con il cesello. Il regista americano lavora piuttosto con lo scalpello, quando non con l'accetta o il piccone. I suoi film sono intagliati nel legno o nella pietra (stone), ma hanno la stessa forza delle statue sul Monte Rushmore, che non eguagliano le opere di Fidia e Michelangelo ma hanno una loro forza bruta ed un certo potere di identificare il popolo che vi si rispecchia.
Il denaro non dorme mai ha un po' queste caratteristiche: parte come un ciclone e mette insieme un mucchio di cose, dai vecchi squali della finanza anni ottanta con i telefononi cellulari, i nuovi yuppies degli anni duemila, la finanza distruttiva post 11 settembre, rimandi metacinematografici al primo Wall Street, un intreccio non sempre felice di pubblico e privato.
A mio parere Stone riesce nell'intento di proporre un cinema istruttivo, a tratti didascalico, mediante una formula efficacemente spettacolare, attori vecchi e nuovi che convivono così come i maghi di Wall Street del boom anni ottanta convivono con i genietti che non si muovono senza i loro gadget elettronici.
Se un difetto si deve trovare, è nella reticenza del regista di individuare con chiarezza nell'amministrazione Bush uno dei principali responsabili della bolla finanziaria degli ultimi anni, pur senza minimizzare le responsabilità di sciacalli che, mediante i titoli spazzatura, hanno speculato sui risparmi e sulle vite di tanta gente che si era fidata. E poi vorrei che ci fosse un modo diverso di concludere un film, moralista quanto si vuole, rispetto al solito classicissimo bacio.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta