Regia di Oliver Stone vedi scheda film
VOTO : 6/7.
Torna in scena Gordon Gekko, d’altronde i tempi erano, ahinoi, proprio maturi per un film del genere, anche se purtroppo mi sa che lo saranno ancora a lungo (forse), e Oliver Stone non si è fatto sfuggire l’occasione costruendo un buon insieme anche se con qualche falla.
Dopo aver scontato la sua pena in carcere Gordon Gekko (Michael Douglas) torna in libertà col desiderio di riallacciare i rapporti con la figlia Winnie (Carey Mulligan), ma anche di rientrare nel giro della finanza, d’altronde la volpe per il pelo, ma non il vizio.
Così allaccerà i rapporti con Jake (Shia LaBeouf), tra affari ed affetti (è il fidanzato di sua figlia), ma quando avrà l’occasione buona tradirà la sua fiducia, mentre il mondo della finanza è sempre più in bilico e l’etica morale dei grandi speculatori sempre più compromessa.
Il film parte forte e mantiene un ritmo sostenuto per buona parte della sua durata, scandito da dialoghi brillanti ed articolati, personaggi forti e senza alcuno scrupolo (vedi il Bretton James di Josh Brolin), altri meno (buono il Louis Zabel di Frank Langella che domina la fase iniziale), tutti ben caratterizzati da tanti attori abili che si prestano alla causa in ruoli adeguati alle loro qualità.
Stone, per una volta, si fa prendere la mano solo poche volte dai suoi classici montaggi rutilanti e anzi in alcune circostanze li utilizza con dovere e con le giuste finalità (vedi il primo ingresso nei palazzi della finanza all’inizio, passando tra i grattacieli di New York).
La storia presenta poi caratteristiche attuali di indubbio interesse, pecca solo nella parte finale nella quale non vi è un crescendo narrativo, ma piuttosto assistiamo a soluzioni un po’ facili (la caduta di Bretton James) e forzate (l’affetto familiare che torna a galla).
E’ un peccato perché per il resto, tranne qualche sbavatura (si fa un po’ fatica a credere che Winnie s’ innamori di uno come Jake dopo quello che ha passato ed anche le colpe che attribuisce al padre paiono un po’ eccessive nella sua ermetica chiusura affettiva), l’impalcatura è solida e non vi è tempo per rivolgere l’attenzione altrove in quanto il film riesce a catturarla appieno.
Dunque quello di Stone nel mondo della finanza è un gradito ritorno, aiutato da tre o quattro figure molto azzeccate (il vecchio e il nuovo sotto le forme di Gekko, Jake, ma anche dei personaggi assegnati a Eli Wallach e Josh Brolin), che offre due ore abbondanti di buono spettacolo caratterizzato da continue nuove implicazioni e dinamiche.
Avvincente, peccato solo per il finale.
VOTO : 6/7. Detta buoni tempi, sa essere incisivo e dinamico, pecca un pò nel finale nel quale la sua scorza dissacrante lascia spazio a una leggerezza un pò fuori scala.
VOTO : 6++. Sempre adorabile, ma meno bene del solito.
VOTO : 6/7. Personaggio che gli si addice, interpretazione convincente e di carattere.
VOTO : 6. Cameo interessante dato che rimette a confronto il suo personaggio con quello di Douglas segnando un breve ritorno al confronto del film degli anni ottanta.
VOTO : 6/7. Un pò volpe, un pò mastino, personaggio spregiudicato e logorroico che la sa lunga e Douglas aveva bisogno di un ruolo così. Occasione non sprecata.
VOTO : 6. Personaggio che non è proprio il massimo della vita, lei si conferma comunque professionale.
VOTO : 6,5. Molto solida la sua interpretazione di un ruolo scomodo.
VOTO : 6,5. Domina la parte iniziale del film con il suo personaggio tagliato fuori dai giri che contano e che si è costruito in una vita.
VOTO : 6. Figura che fa da sfondo.
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