Regia di Oliver Stone vedi scheda film
E'un pò curioso che tra i diversi film di Oliver Stone proprio "Wall Street" abbia avuto un seguito,non essendo stato tra i maggiori successi del regista,e dire che veniva a ridosso del trionfo di "Platoon":c'è da dire però che visto il momento storico e la megacrisi economica che viviamo giustificano l'ambientazione di questo melò metropolitano che vede il ritorno in scena del vecchio pirata della finanza Gordon Gekko. Uscito dal carcere, il maturo squalo bianco ha la forza e l'intelligenza di tornare sulla breccia pubblicando un libro sulla sua visione della finanza e la sua storia personale,implicando la propria filosofia:e c'è un giovane che lavora nel campo delle energie rinnovabili che casualmente vive con la figlia di Gekko,la quale è una blogger progressista,che ha praticamente disconosciuto il padre e non vuole più vederlo. L'anziano uomo d'affari vuole una rivalsa affettiva,e cerca di farsi amico del giovanotto,che dal canto suo vorrebbe attuare una vendetta su nuovi padroni del vapore dell'alta finanza che avrebbero causato il suicidio del suo guru e figura paterna. In una cornice appunto che sta tra una versione moderna e drammatica de "La stangata" e irrisolte questioni filial-paterne, le motivazioni dei personaggi appaiono più forzate di quel che serva, e Stone pare aver esaurito da un pò,purtroppo, quel mordente che ce lo aveva fatto amare come gran polemista del cinema americano. Meglio nel dirigere gli attori (Laboeuf comunque è una figura smorta,per ora inadatto a ruoli drammatici), se la cava al meglio con i villains, tra Josh Brolin, uno dei migliori quarantenni in circolazione ad Hollywood, e il Grande Vecchio di Eli Wallach,che fischiettando emette sentenze definitive,non senza far ghignare il pubblico.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta