Regia di Oliver Stone vedi scheda film
Dopo oltre venti anni dal successo datato 1987, che valse a Michael Douglas la statuetta Oscar per il ruolo di protagonista maschile, Oliver Stone riporta in vita e libertà Gordon Gekko, squalo redento di un’America ormai in piena crisi e ben distante da quell’aurea Reaganiana della metà degli ’80ies, ma ben più simile a quella dei giorni nostri – stiamo comunque parlando di una pellicola uscita a fine 2010. A interpretarlo ancora una volta Michael Douglas ma con un fare decisamente meno aggressivo e meno da approfittatore rispetto alla precedente pellicola. Al suo fianco, in questa nuova esperienza da uomo finalmente libero, un giovane rampante esattamente come il Charlie Sheen del primo film, al quale il regista concede un breve cameo. Un ragazzo giovane e con una dose di moralità decisamente superiore rispetto a Bud Fox. A portare in scena il giovane Jacob Moore è Shia LeBoeuf, star all’epoca 24enne e che anche grazie a questo ruolo dava idea di essere in prepotente ascesa, un’ascesa interrotta abbastanza bruscamente anche a causa di vicende extra cinematografiche. Abile nel districarsi nei meandri della borsa e nella vita della famiglia Gekko ma senza graffiare con quella sana dose di arroganza che ci si potrebbe aspettare da uno squalo del mondo degli affari.
Alla fine il mondo di Wall Street, ancora una volta intraducibile per i non addetti ai lavori, diventa il pretesto per parlare nuovamente del legame che unisce il vecchio mentore al il nuovo adepto, con l’aggiunta di Winnie Gekko, figlia di Gordon impersonata da un’eccellente Carey Mulligan.
Nel complesso il film scivola via senza quell’efficacia che aveva caratterizzato il primo episodio e con una sufficienza di stima per Oliver Stone e per un sequel del quale non si sentiva la necessità e che non ha saputo bissare il successo della prima pellicola.
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