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La magia dell'anima oscurata

Regia di Alexander Kluge vedi scheda film

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La recensione su La magia dell'anima oscurata

di OGM
8 stelle

La magia del cinema è il raggio di un faro che fende la notte. Dalla lanterna magica alla sala con le luci spente e il grande schermo, il suo compito è attraversare l’oscurità senza invaderla, come una fiamma di candela che illumina la sera senza violarne la crepuscolare suggestione. Il suo sguardo preciso e discreto scruta il mistero senza infrangerlo, come una spia muta, che indica la chiave del segreto senza rompere il silenzio. L’Illuminismo ha fatto emergere l’anima dell’uomo senza affondare le mani nelle sue viscere ma, semplicemente, usando la ragione per coglierne i segni nella realtà della sua vita. Così il chiarore del pensiero e del sentimento risultano visibili anche dentro a un corpo dalla pelle nera, e l’amore può sbocciare in uno scantinato scuro, in mezzo alle tenebre dell’odio scatenato da una guerra. Il buio è un luogo della mente, in cui resta relegato ciò che non abbiamo voglia di vedere. (Far) scoprire è quindi un atto della volontà, mirato e consapevole come un gesto di regia mentale, che sceglie il soggetto da riprendere e l’angolazione dell’inquadratura. E, come nel film di un cineasta cieco, non conta ciò che la macchina cattura, bensì ciò che la mente crede di aver colto: per questo le opere di Kluge non riproducono mai passivamente gli eventi, bensì separano il momento della registrazione e quello della proiezione, interponendovi una fase di rielaborazione, che, nel risultato finale, altera i colori, le forme, le ambientazioni, i movimenti, secondo un’interpretazione personale che è sempre accesa di una fortissima emozione, ed ha il suono corale e tragico di un grido universale.  La dolore della vita è il male di tutti gli esseri, terreni e divini, ma noi non siamo in grado di vederne la mastodontica portata, ossia il modo in cui schiaccia tutti al suolo, sotto quel peso enorme che grava sul Creato. La vita sul nostro pianeta è una massa organica di miliardi di tonnellate, destinata a cadere e restare sepolta. Non vediamo quanto sia grande finché una catastrofe non la distrugge: le svolte e le prese di coscienza sono sempre indotte da crolli colossali, dalla Torre di Babele all’11 settembre. Sono questi ad aprirci gli occhi, perché ogni muro demolito ha in sé uno squarcio che consente di guardare oltre. La magia dell’anima oscurata è un film che volutamente cerca l’ombra, ossia quei luoghi della storia, della mente e della natura in cui l’esistere prescinde dall’essere visibile: come il mondo, per certi animali, è privo di colori, così la verità, per certi uomini, è racchiusa nel cuore di un Dio senza volto.  

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