Regia di Gabriele Salvatores vedi scheda film
Reputo Salvatores un buon regista e nonostante la fastidiosa presenza di Fabio De Luigi, che non provoca in me nessun moto di simpatia o altra reazione positiva, sono stata da subito incuriosita da questo, non ultimo, lavoro del regista che non poche volte mi ha affascinata e degnamente si è ripetuto in più occasioni. Se può all’inizio sembrare frammentario e confusionario di trama, provocando solo una minima attrattiva, l’interruzione improvvisa del racconto, l’accavallamento delle trame e la perdita del filo logico riportano lo spettatore sui binari dell’attenzione che resta però latente e distaccata, non trovando nella sceneggiatura un appiglio sufficiente a reggere novanta minuti di tempo isterico-umano. Se l’inventiva del creare una illogica logica rende l’idea innovativa e interessante, la mono-espressione-facciale di De Luigi e l’incapacità recitativa dello stesso, contribuiscono ad inabissare l’interesse alla trama che resta a galla solamente grazie ad un ottimo Fabrizio Bentivoglio che mai prima di ora avevo così apprezzato. Un lavoro buono per metà e per metà slavato come la metà e oltre della capacità non-recitativa dei ¾ di cast. Un rimpianto.
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